YOSSI SASSI & THE ORIENTAL ROCK ORCHESTRA – Prediluvian
Arriva al suo sesto album da solista l’ex chitarrista degli Orphaned Land Yossi Sassi e ad accompagnarlo anche stavolta c’è l’Oriental Rock Orchestra. In “Prediluvian” c’è sempre quella voglia di unire il mondo orientale con quello occidentale, senza distinzioni alcune, sempre rispettando le culture diverse, una convivenza che tutti sperano che diventi realtà. Il chitarrista con le note lancia messaggi di pace, di integrazione e di fratellanza e ci riesce con una serie di brani molto emotivi dove non è solo la sua chitarra ad essere in primo piano, ma ogni componente della band ha il suo modo ed il suo spazio per esprimersi. C’è tanta musica orientale, ma c’è anche l’hard rock, il progressive rock ed il progressive metal in un album quasi completamente strumentale. Anche stavolta Sassi oltre alla chitarra elettrica e acustica si prodiga all’ukulele, al bouzouki e al bouzoukitara, strumento da lui ideato.
C’è tanto Oriente nel breve strumentale “On Shoulders Of Nephilim”, suadenti armonie acustiche che danno il via ad un album meraviglioso che prosegue con “Uriel Machine”, dove inizia la perfetta fusione tra il folklore musicale del Medioriente e hard rock e progressive rock, una danza avvolgente e “Oopart” che ci conduce sempre di più all’interno di questo viaggio mistico e “Atlantis”, dove la chitarra di Yossi Sassi è al centro dell’attenzione, esplorando anche il progressive, la fusion e il blues. Arriva l’unico brano cantato, “Armaros Fall”, le cui parti vocali sono affidate a Ross Jennings degli Haken, uno splendido affresco che incorpora, oltre alla musica orientale, anche sonorità riconducibili agli Yes e agli stessi Haken, aprendo sempre di più le porte al progressive rock e al progressive metal. Ci sono poi una serie di altri brani strumentali come “Anelo”, acustico e con solo vocalizzi e un flauto che avvolge e rapisce e come “Architect Of The Stars”, dove c’è qualche accostamento a chitarristi fusion come Pat Metheny, Nguyen Le e Dewa Budjana. Il CD si chiude con “Sirius”, dove il chitarrista israeliano mette in risalto anche la sua tecnica chitarristica e “The Final Sunrise”, dove tornano sonorità tra prog, world e fusion. “Prediluvian” è un forte abbraccio tra varie culture, il tutto unito dalla passione, dalle idee e dalla bravura di Yossi Sassi.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- On Shoulders Of Nephilim
- Uriel Machine
- Oopart
- Atlantis
- Armaros (feat. Ross Jennings)
- Anelo
- Watchers Of Iryn
- Architect Of The Stars
- Vision Of Water
- Kumlar
- The First Sunrise
Label: Autoproduzione
Genere: Progressive Metal/Oriental Metal/Progressive Rock/World
Anno: 2023
VOTO
Band:
Yossi Sassi: Voce, chitarra elettrica e acustica, bouzoukitara, bouzouki, charrango, saz e ukulele
Or Lubianiker: Basso
Shay Ifrah: Batteroa
Ben Azar: Chitarra 7 e 8 corde
Roej Fridman: Percussioni
Danielle Sassi: Flauto
Sarel Ha’cohen: Kanun
Emil Guseinov: Viola
Sapir J. Fox: Voce addizionale in “Armaros Fall”
Special Guests:
Ross Jennings: Voce in “Armaros Fall”
Uriel Herman: Pianoforte
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!