TURIN BREAKS – Wide-eyed nowhere
Ritornano i Turin Brakes (no, il nome non ha nulla a che fare con la città di Torino), prolifica band che nei suoi vent’anni abbondanti di carriera ha pubblicato album di notevole fattura, confezionando singoli di successo e impegnandosi in tour mondiali che li ha visti anche aprire per gli osannatissimi (ma non ne capirò mai il motivo) Coldplay in diverse date nel 2003, cosa che ha contribuito a lanciarli su alti livelli e permettendo loro di andare successivamente in tour da soli raccogliendo il giusto successo e raggiungendo una valida maturità artistica. Nati come un duo composto dal cantante Olly Knights e Gale Paridjanian, ormai consolidatosi come quartetto con l’ingresso di Eddie Myer e Rob Allum – i Turin Brakes continuano a proporre un moderno alternative rock che strizza l’occhio all’indie e al pop e utilizzando atmosfere folk, oniriche e trasognate: quasi uno sguardo al presente e agli artisti della scena inglese contemporanea e allo stesso tempo al passato, con rimandi al periodo della Swinging London, o comunque restando atmosfericamente a cavallo tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70.
Registrato nello studio di Olly Knights (nella depandance sita nel giardino di casa) la scorsa estate, l’album mostra un approccio trasognato e ottimista – probabilmente perché composto prima del periodo pandemico – con il solito, massiccio utilizzo di chitarre folk. Dall’ iniziale When you’re around fino alla conclusiva No Rainbow i Turin Brakes seguono una scia tutta loro – mescolando vaghe atmosfere alla Massive Attack (la title track) con un songwriting pop-folk alla James Blunt (When you’re around, Up for grabs, The ride) o Cat Stevens (Solid ground, No Rainbow) facendo riaffiorare anche mostri sacri quali Donovan o gli Zombies (Into the Sun) e strizzando l’occhio agli immancabili Beatles e persino a David Bowie (Rain and Hurricanes), oltre che ovviamente ai Coldplay (Isolation, This love).
Dovessi giudicarli solo dal punto di vista della proposta sonora potrei fermarmi superficialmente al fatto che si tratta un po’ di minestra riscaldata, qualcosa di già sentito e risentito diverse volte da svariati artisti – ma non si può tralasciare la qualità dei quattro inglesi che sanno ben stare in scia a molti dei nomi appena citati con un album ben costruito e sapientemente prodotto: bellissimi alcuni piccoli accorgimenti in fase di arrangiamento, le tastiere sono spesso morbide e sanno ben sostenere il ritmo costante delle chitarre folk – senza mostrarsi invadenti ma sempre al servizio della canzone – ma anche in fase di mixaggio, dove la scelta di sdoppiare i canali distribuendo a volte gli strumenti sui canali di destra e sinistra sa creare un sound che riesce a rimandare al passato pur con i piedi ben piantati nel presente. Dunque, una ennesima buona conferma da parte dei Turin Brakes – che passeranno dalle nostre parti la prossima primavera: da non perdere!
Killer tracks: When you’re around, Up for grabs, Into the sun, The ride, Rain and Hurricanes, No Rainbow.
SANTI LIBRA
Tracklist:
1 – When you’re around
2 – Up fpr grabs
3 – Would like that
4 – Into the sun
5 – The ride
6 – Isolation
7 – This love
8 – Rain and hurricanes
9 – Solid ground
10 – Wide-eyed nowhere
11 – No Rainbow
Credits:
Pubblicazione: 16 settembre 2022
Label: Cooking Vinyl, Egea Music, The Orchard
VOTO
Band:
Olly Knights – voce e chitarra
Gale Paridjanian – voce e chitarra
Rob Allum – batteria
Eddie Myer – basso
Sito ufficiale: https://turinbrakes.com/
https://www.youtube.com/user/theturinbrakes
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https://www.facebook.com/turinbrakes
Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.