TURBULENCE – Frontal
Può sembrare strano parlare di progressive metal e del Libano, ma la bellezza dell’universalità della musica è proprio questa, non ci sono confini, diversità, le culture possono incontrarsi e scambiarsi reciprocamente la propria storia, le proprie idee e le proprie tradizioni. I Turbulence giungono così al loro secondo album, il primo per Frontiers Records e anche in “Frontal” le carte da giocare sono quelle dell’amore che hanno nei confronti dei Dream Theater, anche se il Turbulence sound sa essere anche in parte molto personale grazie proprio alla loro cultura mediorientale. La band si presenta subito così con “Inside The Cage” con più 11 minuti di partiture strumentali variegate, ambiziose, tecniche e virtuose, un progressive metal di chiara derivazione Dream Theater con un guitar work eccellente e con divagazioni anche mediorientali e “Madness Inforeseen” continua a seminare note aggressive grazie ad un intro tastieristico molto distorto e il sound si snoda tra Dream Theater nuovamente e quelle nuove leve del prog metal moderno come Haken, Leprous, TesserAct e Caligula’s Horse e con qualche incursione anche nella fusion.
A seguire c’è “Dreamless”, breve song atmosferica che fa da collante, passatemi questo temine, a “Ignite”, ottimo brano tortuoso ed intricato con vocalizzi clean e growls e con mille sfumature fantasiose, brano che è legato a “A Place I Go To Hide”, dove il sound diventa sempre più moderno ed imprevedibile ma molto fascinoso con partiture strumentali di alto livello. A questo punto non mi rimane che citare anche i tre brani restanti, “Crowbar Case” e i suoi dieci minuti di progressive metal incandescente, “Faceless Man” con le sue melodie avvolgenti e magnetiche e con un egregio lavoro di chitarra e tastiere e “Perpetuity”, dove si arriva forse all’apice della creatività dei Turbulence, tantissimi tasselli che vanno a comporre e completare un puzzle di rara bellezza. C’è forse qualche angolo da smussare, ma realmente potrebbe andare bene anche così.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Inside The Cage
- Madness Inforeseen
- Dreamless
- Ignite
- A Place I Go To Hide
- Crowbar Case
- Faceless Man
- Perpetuity
Label: Frontiers Records
Genere: Progressive Metal
Anno: 2021
VOTO
Band:
Alain Ibrahim: Chitarra
Mood Yassin: Tastiere
Omar El Hage: Voce
Anthony Atwe: Basso
Sayed Gereige: Batteria
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!