TRYTAN – Blood Of Kings
Nei primi anni 80 l’heavy metal cercava di trovarsi anche strade diverse perché gruppi come Iron Maiden, Judas Priest, Saxon ed altre cercavano di portare avanti quel sound che era nato da poco ed alcuni si ‘inventarono’ il christian metal e cito gruppi come Stryper in primis e anche i Petra che erano l’anima più melodica e AOR di quel movimento. Poco più tardi, era il 1987, arrivarono i Trytan con il loro primo album, ma il successo non arrivò mai per loro perché copiavano, è il caso di dirlo, spudoratamente i Rush e la voce di Lary Dean era simile a quella di Geddy Lee. Due album per loro che passarono quasi inosservati e che non erano poi così male, “Celestial Messenger” del 1987 e “Silentiger” del 1990. Più di 30 anni di silenzio, nel mezzo “Live At Cornerstone 2001” e tornano oggi con “Blood Of Kings”, con una formazione rinnovata a parte Lary Dean, i Trytan di oggi hanno Eric Gillette della Neal Morse Band alla batteria e tastiere e Jim LeVerde, bassista dei Barren Cross.
Con l’arrivo di Gillette il sound è più fantasioso, un incrocio tra i Rush e i Triumph e qualche accenno di progressive metal. “The Descender (It’s Goin Dpwn)” è hard rock trascinante con un ottimo guitar work da parte di Dean e la sua voce è sempre molto vicina a quella di Geddy Lee e i rallentamenti prog sono molto affascinanti e “A Million Hearts” ha invece contaminazioni più heavy ma sempre con una forte vena melodica e anche prog e la title track, “Blood Of Kings”, è un’ottima song di più di nove minuti, dove arpeggi acustici inziali guidano il brano più prog dell’album. Un carillion che immette una melodia da ninna nanna e una voce di bimba che si rivolge al padre e parte un brano molto heavy e stavolta i riferimenti vanno ricercati negli Iron Maiden e nel finale vengono citati Genesis e Rush e ancora “Last Night In Dubai”, dove non potevano mancare contaminazioni mediorientali. Nel finale “The GodStorm”, lungo strumentale di più di sette minuti, dove su una base di tastiere atmosferiche il chitarrista si lascia andare in un interminabile e virtuoso guitar solo e “Revelation Song”, avvolgente brano molto melodico e progressivo, con doppia voce e ottimi cori. Sicuramente oggi i Trytan hanno più ragione di esistere e riavvicinarsi al loro sound può essere molto piacevole.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- The Descender (It’s Goin Down)
- A Million Hearts
- Blood Of Kings
- Monsters
- Last Night In Dubai
- Ricochet
- Centrifuge
- Shadow Racer
- Yesterday
- The God Storm
- Revelation Song
Label: Retroactive Records
Genere: Hard Rock/Progressive Metal
Anno: 2021
VOTO
Band:
Lary Dean: Voce e chitrarra
Eric Gillette: Batteria e tastiere
Jim LeVerde: Basso
http://TrytanMusic.com/
https://www.facebook.com/Trytan-Prog-Rock-Metal-2160732210827876/
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!