TRICKY – Fall to pieces
Le transenne tirate su dalle parole di Tricky sono fluorescenti e assopite, si adagiano dolcemente sui sintetizzatori e le onde sinusoidali senza compromettersi, miscelandosi le une con le altre tra il silenzio che lascia la sua ombra su ogni traccia di “Fall to pieces”. In questo nuovo lavoro del compositore e producer inglese non c’è lo spazio per il compromesso, né per le restrizioni. Con questo s’intende che non stiamo parlando solo di trip hop. Tutte e sette le tracce di “Fall to pieces” hanno un sound incredibilmente variegato e multiforme. Dal violoncello di “Hate this pain” ai bassi densi di sub armonici di “I’m in the Doorway” fino alle automazioni vorticose di “Chills Me to the Bone”. C’era da aspettarselo insomma, Tricky, pseudonimo di Adrian Thaws è in attività dal 1987, e con dieci album alle spalle, collaborazioni stratosferiche con “Massive Attack” e “Portishead” (oltre all’aver letteralmente vissuto la Bristol della trip hop wave); non poteva non portarci un lavoro relativamente fresco e di ottima fattura, con la giusta cura per gli orpelli tecnici e le finiture estetiche.
“Thinking of”: E’ un inizio quasi crepuscolare, reso granuloso dal bass-synth che sorregge ed incolonna la voce di Marta Ziakowska. Un bpm lento e ben scandito ci fa subito entrare nel reame della staticità calda e avvolgente tipica del genere. “Close now”: permette anche ad Adrian di dare il proprio contributo alla partitura vocale, e sebbene solo con qualche verso ripetuto, il legame si fa forte. Il comparto strumentale continua la propria esplorazione delle basse frequenze digitali in modo del tutto indipendente. 3) Con “Running off” comincia il percorso musicale che esula dai binari precedente prestabiliti, un ostinato di chitarra si oppone ai bassi prominenti che si alternano ad una voce swingata e una batteria d’altri tempi. ”I’m in the Doorway” colpisce duro ed in modo secco, la sua melodia maggiore derivata dell’incresparsi degli 808 che sbattono sulle brevi note di pianoforte e la voce danno un’aura allo stesso tempo malinconica e rasserenata. Arriva “Hate this pain” che assorbe toni blueseggianti in un aion particolare e vellutato. Fanno capolino anche il violoncello a cui abbiamo accennato prima e si può anche scorgere una tromba sordinata sull’uscio. Il risultato e strabiliante, scarno e straripante insieme. La batteria fa il suo ingresso solo negli ultimi istanti per dire quello che mancava in una manciata di secondi. “Chills Me to the Bone” sembra quasi violento invece, uno stacco dinamico che arriva nel momento giusto. Pensato, ponderato e messo lì dove si sapeva, sarebbe servito. Una drum machine sommessa china il capo all’effettisca digindustriale che non esagera nei suoi interventi e lascia comunque alla voce il melos del brano. ”Fall please” è una coda dance, impattante, che ci saluta con augurio. Una leggerezza messa in risalto senza problemi, schietta e spigliata.
GIOELE AMMIRABILE
Tracklist:
Thinking Of
Close Now
Running Off
I’m In The Doorway
Hate This Pain
Chills Me To The Bone
Fall Please
Take Me Shopping
Like A Stone
Throws Me Around
Vietnam
Credits:
Etichetta: False Idols/!K7
Pubblicazione: 4 settembre 2020
VOTO
Band:
Tricky
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