THE WATERBOYS – Where the action is
Con oltre quarant’anni di carriera alle spalle, seppur non continuativi, la band capitanata dal grande Mike Scott può permettersi di fare quello che le pare, presentando un album di ottima fattura che ha un forte sapore seventies messo in risalto da una produzione moderna e non esageratamente patinata. Where action is infatti si presenta come una ottima lezione a tanti giovani artisti che si affacciano alla musica di qualità cercando di ripercorrere le orme che hanno lasciato i grandi nomi degli anni 70 e 80, unendo con piacevolezza diversi generi, dal rock al blues al folk spingendosi a tratti verso la psichedelia il tutto farcito da sonorità più attuali. Chiariamoci, gli Waterboys non sono certamente i Dire Straits (pur condividendone la terra di nascita) ma hanno sempre avuto le carte in regola per potere dire la loro, vantando negli anni collaborazioni con artisti quali Sinead O’Connor, gli U2, Prince, i Pretenders o i Simple Minds…
Where action is lo dimostra sin dalla prima traccia, la ovvia title track – grintosa e dinamica, un boogie in cui l’Hammond fa da padrone, buon biglietto da visita di un album godibilissimo a cui fa seguito London Mick, brano tributo ai Clash ed al loro leggendario chitarrista Mick Jones con un rock n roll assolutamente divertente. Si cambia leggermente registro: la successiva Out of all this blue è uno slow-tempo infarcito di blues interpretato magistralmente, mentre Right side of heartbreak (wrong side of love) ha un sapore più soul di matrice moderna – potrebbe benissimo avvicinarsi ad uno dei migliori brani di Sade senza sfigurare. La quinta traccia, In my time on Earth presenta atmosfere pinkfloydiane molto spiccate che si intrecciano con quelle dei lavori solisti di Mark Knopfler (Golden Heart, è un buon esempio) regalandoci quasi sei minuti di piacere sonoro. Ancora si ammicca ai Dire Straits con la traccia numero sei, Ladbroke Grove Symphony – blues danzereccio che tributa la Londra più bohemién, seguita dalla spiazzante Take me there I will follow you, in cui i nostri si esibiscono in un brano di rap moderno con tutte le caratteristiche del genere mostrando una sterzata decisa verso la sperimentazione. And there’s love si avvicina invece più ai lavori solisti di Sting, è un brano un po’ pretenzioso ma ancora in linea con la direzione dei nostri Waterboys che proseguono la loro sperimentazione con il brano numero nove, Then she made the Lasses-O, con un beat moderno di matrice pop, violini dal sapore celtico ed un outro – improvviso – di pianoforte che fa da anello di congiunzione con la conclusiva Piper at the gates of dawn che altro non è che una lettura in musica di una delle parti più belle dell’omonimo capitolo del libro The Wind In The Willows (Il vento tra i salici) di Kenneth Grahame su atmosfere che quasi citano i Pink Floyd (non a caso il brano porta il medesimo nome del primo album della band di Syd Barrett). Questi nove minuti di riflessione chiudono l’album, ricco di idee anche molto diverse tra di loro ma fortunatamente tutte pertinenti, grazie anche alle cure degli arrangiamenti forniti dalla collaborazione con Brother Paul che amalgamano molto bene suoni moderni ed atmosfere più vintage.
Graditissimo ritorno quindi quello dei Waterboys che spiazzano, stupiscono, fanno ballare e riflettere e ci riportano alla mente ricordi di altri tempi in cui la musica era uno spazio aperto – e tutti potevamo goderne trovandone un proprio significato: dunque applausi!!! Killer tracks: Where the action is, London Mick, Out of all this blue, Right side of heartbreak (wrong side of love), Ladbroke Grove Symphony.
SANTI LIBRA
Tracklist:
I Am Free
Red Arrows
Heavenly Bodies
The Piano Room
Silly Games
The Joy In Sarah’s Eyes
The Stairwell
Wherever You Are
The Window
The Playground
Run
Credits:
Pubblicazione: 21 febbraio 2020
Label: Erased Tapes Records/Audioglobe
VOTO
Band:
Mike Scott – voce, chitarra, piano
Steve Wickham – violino elettrico, mandolin
Ralph Salmins – batteria
“Brother” Paul Brown – tastiere
Jess Kav – voce
Zeenie Summers – voce
Aongus Ralston – basso
Sito ufficiale: https://www.mikescottwaterboys.com/
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Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.