THE TRIP – Caronte 50 Years Later
Era il 1966 quando a Londra Riki Maiocchi, finita l’avventura con i Camaleonti, mise la prima pietra per la nascita dei Trip con Ian Broad, Arvid Andersen, Billy Gray e un giovanissimo e abile chitarrista a nome Ritchie Blackmore e tutti sappiamo che ha scritto poi la storia del rock con Deep Purple, Rainbow e Blackmore’s Night. La band si chiamava Maiocchi & The Trip. M la vera storia, discograficamente parlando, dei Trip inizia nel 1970 con “The Trip”, rimangono nella band Gray e Andersen e arrivano il tastierista Joe Vescovi e il batterista Pino Sinnone. Il primo album esplorava l’allora nascente progressive rock sinfonico, ma anche l’hard rock faceva parte del DNA del gruppo. L’anno dopo, il 1971, la band dà vita a “Caronte”, che cresce musicalmente e nel 1972 arriva “Atlantide”, uno dei passi migliori dei Trip, escono dalla band Gray e Sinnone ed arriva il solo Furio Chirico, batterista proveniente da I Ragazzi Del Sole ed ancora oggi è uno dei nostri migliori batteristi. L’ultimo sigillo arriva nel 1973, “Time Of Change”, con sonorità più vicine al jazz rock e alla fusion.
Poi un lunghissimo silenzio interrotto nel 2010 con l’esibizione al Festival Prog Exhibition a Roma e la scomparsa di Joe Vescovi nel 2014. Per i 50 anni di “Caronte” e con una band totalmente rinnovata e con il solo Pino Sinnone come membro storico, la band rilegge, corregge e amplifica quell’album con “Caronte 50 Years Later”, album eccellente che ci riporta indietro nel tempo e ci conferma, con un sound più attuale, che il progressive non è mai morto. C’è tanta oscurità in questo album, nel sound e nel tema trattato, c’è tanto progressive e tanta psichedelia, specialmente in “Caronte I”, l’Hammond in forte presenza, ritmiche spesso tribali, un invito ad un ballo forsennato e dove l’Hammond di Andrea D’Avino detta regole d’altri tempi, trascinante e suadente, e “Two Brothers”, molto più hard rock e trascinante. Melodie più romantiche per “Little Janie” e “Ultima Ora & Ode A Jimi Hendrix”, splendido e lungo brano, dove, oltre alle tastiere si aggiunge un ottimo guitar work di Carmine Capasso. Tornano sonorità più hard rock e oscure in “Caronte II”, con un giro di basso ipnotico di Tony Alemanno. Il finale è di grande effetto, con la cavalcata hard/prog di “Una Pietra Colorata” (brano che faceva parte del primo album della band), che si lascia andare anche in atmosfere blues e rock’n’roll e “Fantasia”, altra ottima song (faceva parte del film Terzo Canale-Avventura a Montecarlo) caratterizzata da una performance vocale di Andrea Ranfa. E’ notizia fresca che per i 50 anni di “Atlantide”, e quindi in questo 2022, si ritornerà a parlare dei Trip.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Acheronte
- Caronte I
- Two Borthers
- Little Janie
- Ultima Ora & Ode A Jimi Hendrix
- Caronte II
- Una Pietra Colorata
- Fantasia
Label: Ma.Ra.Cash Records
Genere: Progressive Rock
Anno: 2021
VOTO
Band:
Pino Sinnone: Batteria
Andrea Ranfa: Voce Solista
Carmine Capasso: Voce, chitarra, sitar, theremin e programmazioni
Tony Alemanno: Basso e cori
Andrea “Dave” D’Avino: Hammond, pianoforte e cori
Special Guests:
Christian Sinnone (Kri): “Batteria in “Una Pietra Colorata” e “Fantasia”
Antonio Capasso: Harley Davidson in “Two Brothers”
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!