THE LOYAL CHEATERS – Long run… all dead!
Interessantissimo quartetto italo-tedesco, capitanato dalla talentuosa Lena McFrison – i Loyal Cheaters presentano questo album che strizza in pù di un’occasione l’occhio agli anni ’70 mescolando un power rock sporco e senza compromessi – a volte vicino al punk – con sonorità graffianti in pieno stile AC/DC, senza dimenticare la forte vena glam di gruppi cardini del genere come gli Slade e gli Sweet con una presenza scenica alla Lita Ford. Con premesse del genere Long run…all dead! può solo fare una cosa: colpire forte!
Ed è ciò che accade sin da subito: la opener senza compromessi Winners never compromise è veloce, piacevolmente sguaiata e coinvolgente – la summa del rock n roll! The Devil side è il secondo brano, deciso ed improntato su una ritmica coinvolgente e sexy, mentre la terza traccia torna a far accelerare il battito cardiaco: Me, myself and I è un vero pugno in faccia, con ritmiche serrate che si aprono in un ritornello che si attacca alle orecchie con il mastice rendendo questa canzone tra le migliori dell’intero album. Big time outlaw è un’altra canzone di rilievo, con Lena sempre sugli scudi: riff e ritornello hanno un sapore già sentito ma in fondo cosa importa? Il brano scorre fluido e colpisce nel segno confermando plettrata dopo plettrata che questi ragazzi hanno cuore e talento di pari grandezza! E’ il momento della cover: Lock up your daughters dei già citati Slade viene resa talmente bene da pensare che possa essere un loro prodotto – come detto lo spirito della band inglese aleggia un po’ dappertutto nelle tracce di questo Long run… all dead! Dopo la cover degli Slade i nostri presentano No Saturday nites, scelta come singolo di apertura dell’album, dal sapore più radiofonico e che rimanda a band come le Runaways o le Donnas – ma anche i Blondie pre- Heart of Glass. Money and shame – traccia numero sette – scorre rapida e leggera pur senza essere un riempitivo, mentre la successiva Drama Queen sembra frutto di uno scontro frontale tra gli AC/DC e le Girlschool senza ricordare appieno né i primi né le seconde. Siamo quasi alla fine, ecco quindi una seconda cover – la versione dei Loyal Cheaters della sguaiata e festaiola Surrender dei Cheap Trick, che sono sicuro sarà il loro pezzo forte durante i live che la band sta già programmando a supporto di questo validissimo lavoro. Si chiude in bellezza con (Why should I) Share my wine che pesca sapientemente dai Quiet Riot e dai Guns N’ Roses senza snaturare per nulla lo stile della band – un altro brano che colpisce duro e che fa venir voglia di saltare e cantare alla grande assieme alla band.
E’ quello che ci auguriamo di fare molto presto infatti: i Loyal Cheaters hanno assolutamente convinto su disco, sono certo che sapranno fare altrettanto dal vivo contando sull’indubbio carisma della loro frontwoman, ma soprattutto sul talento che in questa band è assolutamente palpabile. Certo, chi cerca sonorità moderne e cervellotiche farebbe meglio ad indirizzarsi altrove, qui si guarda indietro ai bei tempi e si pensa a suonare, fare baldoria e divertirsi – il tutto oltre ogni limite di velocità consentito, e di questi tempi abbiamo assolutamente bisogno di band come i Loyal Cheaters: più che promossi!
Killer tracks: Me, myself and I, Big time outlaw, Lock up your daughters, No Saturday nites, Surrender, (Why should I) Share my wine
SANTI LIBRA
Tracklist:
1 – Winners never compromise
2 – The Devil side
3 – Me, myself and I
4 – Big time outlaw
5 – Lock up your daughters
6 – No Saturday nites
7 – Money and shame
8 – Drama queen
9 – Surrender
10 – (Why should I) Share my wine
Credits:
Pubblicazione: 18 febbraio 2022
Label: Dead Beat Records
VOTO
Band:
Lena McFrison – voce e chitarre
Max Colliva – chitarre e cori
Tommy Manni – basso e cori
Richie Raggini – batteria
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Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.