SIMPLE LIES – Millennial Zombies
Ritornano i bolognesi Simple Lies, sette anni dopo il loro precedente album Let it kill e dieci dopo il loro ottimo debutto No time to waste – e lo fanno sotto l’egida di Sneakout Records/Burning Minds Music Group: un piccolo ma significativo cambio di line-up alla chitarra non stravolge il suono e le intenzioni di questi ragazzi che propongono un Hard N Heavy di impatto e con forti contaminazioni moderne. I ‘Lies, forti di una grande esperienza sia in studio che dal vivo hanno anticipato questa release con l’uscita del singolo 5 6 7 Hate! già disponibile dallo scorso autunno catturando l’attenzione dei numerosi fan raccolti durante gli anni di concerti in giro per l’Italia e l’Europa.
L’attesa è stata ripagata: Millennial Zombies contiene 11 brani di ottima fattura, dinamici e mai scontati che permettono al combo bolognese di proseguire nel loro percorso evolutivo in maniera coerente e migliorandosi di volta in volta – ne è un fulgido esempio il brano d’apertura The End (divertente controsenso): fresco, coinvolgente e diretto. Seconda traccia è la già citata 5 6 7 hate!, valido apripista che ben si fa ascoltare anche all’interno dell’album – mentre il terzo brano Mr. Leg Day lascia molto spazio al groove del combo Ash Saboori/Zak Zucchini in un episodio dal sapore stoner ed un ritornello pensato per poterlo cantare assieme al pubblico durante le esibizioni dal vivo. Weird uncle è la quarta traccia che strizza l’occhio alla moderna scuola hard svedese (Hardcore Superstar, esatto) mentre Prince of darkness è un tributo assoluto, divertente e coinvolgente ad Ozzy Osbourne di cui si sente anche la voce: sicuramente uno dei brani migliori dell’album. La title-track arriva per sesta: Millennial zombies è un brano con un tiro pazzesco, paradossalmente molto anni 80 – che ricorda in diversi momenti i Guns N Roses più ispirati… o forse ancora meglio il progetto solista di Slash con Myles Kennedy alla voce!
On a stage together è una ballad malinconica, sulla scia dei Poison di Something to believe in con qualche inserto vocale “alla Beatles” che sa lasciare il segno – seguita dalla dinamica The Cage, altro brano davvero interessante e coinvolgente. Flat brain society è scelta come singolo, ha infatti delle ottime dinamiche che sviluppano una vera valanga sonora atta a scuotere le menti (almeno non quelle piatte) degli ascoltatori, così come accade per la “Potteriana” Ravencock – divertente e assolutamente dissacrante.
Si chiude con Here lies her ghost, brano molto particolare e dalle atmosfere un po’ orientaleggianti – sufficientemente evocativo e più tendente al progressive, buona scelta per chiudere in bellezza un album fresco, moderno ed originale: il talento dei ragazzi è innegabile ed il disco merita un attenzione particolare poiché cresce – e sa farlo ottimamente – ascolto dopo ascolto.
Se la fiamma del rock duro è ancora viva e brillante è anche colpa e merito dei Simple Lies!
Killer tracks: The End, Prince of Darkness, Millennial zombies, On a stage together, Flat Brain Society, Ravencock.
SANTI LIBRA
Tracklist:
01 – The End
02 – 567 Hate!
03 – Mr. Leg Day
04 – Weird Uncle
05 – Prince Of Darkness
06 – Millennial Zombie
07- On A Stage Together
08 – The Cage
09 – Flat Brain Society
10 – Ravencock
11 – Here Lies Her Ghost
Credits:
Pubblicazione: 25 febbraio 2022
Label: Sneakout Records, Burning Minds Music Group
VOTO
Band:
Alessandro Rubino: voce
Alberto Molinari: chitarra
Jam Bognanni: chitarra
Ash Saboori: basso
Zak Zucchini: batteria
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Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.