SHARDS – Find Sound
‘Find Sound’ è il disco di debutto degli Shards, un collettivo londinese composto da 12 elementi e guidato da Kieran Brunt, carismatico compositore, produttore e cantante. Combinando voci, synth e percussioni, questo LP è un’emozionante esplorazione dell’utilizzo della voce umana. I brani che compongono l’album sono intesi come delle miniature di quadri sonori, dove ogni elemento, suono o luce, contribuisce a creare il panorama emozionale ed emotivo dell’essere umano. Dopo aver collaborato nel 2016 con Terry Riley, Brunt è stato invitato nello stesso anno dal Barbican a dare vita ad un gruppo corale per il Possibly Colliding Festival, sotto la direzione artistica di Nils Frahm. Dato il successo dello show, Nils ha poi invitato Brunt a Berlino per collaborare sugli arrangiamenti corali del suo ultimo acclamato LP, ‘All Melody’. Gli Shards hanno successivamente collaborato con altri artisti degni di fama, tra cui Michael Price nel suo recente disco “Tender Symmetry”. Brunt presenta l’album dicendo che ha deciso di scegliere 12 cantanti, in grado di creare un collettivo che facesse una gran quantità di rumore ma che fosse abbastanza piccolo per poter conoscersi intimamente. Questi cantanti, oltre ad avere una gran voce, hanno anche molta personalità e menti molto aperte per essere pronti a sperimentare e provare nuove cose. Il gruppo è così diventato un insieme di amici che sono anche compositori, strumentisti, musicisti folk e insegnanti. Scritto e prodotto da Kieran Brunt, con la produzione aggiuntiva di Paul Corley (Sigur Ros, Oneohtrix Point Never, Yves Tumor), il disco è stato registrato a Palazzo Stabile, un tranquillo centro per artisti nell’Alto Monferrato, in due settimane.
La traccia che da titolo all’album, “Find Sounds” è una sorta di poesia haiku che pare simboleggiare un qualche tipo di nascita o di nuova vita con vari tipi di percussioni riprodotte artificialmente e non. “Summer Sickness” esplora il sentirsi ansiosi e depressi mentre tutti intorno sono apparentemente felici e sorridenti, l’inarrestabile linea di synth arpeggiata sembra ottimista e positiva in superficie, ma diventa via via sempre più inquietante e stridente analizzandola in profondità mentre accompagna i cori in questo che è uno degli episodi più riusciti dell’intero lavoro. “Dissect” è una specie di mini psicodramma che ci accompagna verso il quarto brano, “Thoughts”, un inno alla riflessione su come un qualcosa di molto piccolo possa diventare un qualcosa di epico. Anche in questo caso il lavoro del synth è notevole per creare la giusta atmosfera. “Beams” illustra il momento in cui sentiamo il calore del sole su di noi per la prima volta. In questa traccia il suono del coro è distorto utilizzando un amplificatore e pedaliere con effetti di riverbero per chitarra. In “Lost” le voci appaiono isolate e disperate. “Nebulous” è un pezzo lunatico e meditabondo, ci appare come nuvole scure che si raccolgono prima di una tempesta; dopo questa tensione crescente arriva “Unrest” che agisce come una liberazione. Questo è uno dei brani più audaci e dinamici dell’intero lavoro che vede gli Shards incanalare in una sola via i sentimenti di rabbia ed eccitazione. Con “Inner Counterpoint” si ritorna alla calma per un momento di riflessione sull’opera Billy Budd di Benjamin Britten, la cui musica continua a essere una grande fonte d’ispirazione per Brunt. La chiusura dell’album è affidata a “I Needed The Sun”, ovvero un momento semplice e toccante pieno di tristezza e speranza.
Un disco molto sperimentale, emozionante, che tocca quasi tutti i sentimenti umani, rilassa, agita, fa pensare, torna a rilassare, un disco molto cinematografico, un disco che non lascia assolutamente indifferente l’ascoltatore.
MARCO PRITONI
Voto 8,5/10
Tracklist:
- Find Sound
- Summer Sickness
- Dissect
- Thoughts
- Beams
- Lost
- Nebulous
- Unrest
- Inner Counterpoint
- I Needed The Sun
Credits:
Etichetta: Erased Tapes/Audioglobe
Band:
Kieran Brunt, Lucy Cronin, Sarah Latto, Bethany Horak-Hallett, Kate Huggett, Chris Huggon, Jack Lawrence-Jones, Rose Martin, Augustus Perkins Ray, Oli Martin-Smith, Josephine Stephenson, Héloïse Werner.
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.