SASCHA PAETH’S MASTERS OF CEREMONY – Signs Of Wings
Dopo anni seduto dietro la console di produzione, il chitarrista e produttore tedesco Sascha Paeth torna con un suo progetto e una sua nuova band, Sascha Paeth’s Masters Of Ceremony. Conosciuto per aver esordito come chitarrista degli Heaven’s Gate e da più di dieci anni come chitarrista degli Avantasia, Sascha Paeth ha prodotto alcune delle migliori band di heavy metal, qualche nome? Edguy, Avantasia, Kamelot. After Forever, Epica, Shaman, Angra, Rhapsody Of Fire e molte altre. “Signs Of Wings” è un album di heavy metal con ottimi momenti chitarristici e non poteva essere altrimenti, con brani che spaziano e che hanno molte idée. Con “The Time Has Come”, il chitarrista tedesco ci fa fare un tuffo nel metal classico degli anni ottanta per il riff di chitarra iniziale, che continua per tutto il brano, un ritrovato e in grande forma Sascha Paeth che ci offre anche un ottimo assolo per un brano veloce, speed metal d’altri tempi e dove emerge anche la voce di Adrienne Cowan, apparentemente dolce e potente, ma che sa urlare tutta la sua potenza e rabbia in vorticosi scream e “Die Just A Litte” ha quel qualcosa in più di epico, il brano è molto più lento e la voce di Adrienne si modula su orizzonti più melodici e ancora “Radar”, altro brano molto heavy ma con un occhio puntato all’alternative per alcuni riff di chitarra e stavolta la voce di Adrienne ci ricorda non poco la prima Doro Pesch, ma si lascia andare anche in qualche growls e il ritornello è molto orecchiabile. A seguire c’è “Where Would It Be”, brano dalle particolari atmosfere e diverso dagli altri e con qualche accenno prog e “My Anarchy”, traccia più particolare e con qualche accenno di metal gotico. Non poteva mancare la ballad e “The Path” avvolge per le sue melodie sinfoniche e gotiche, una ballad struggente caratterizzata dalla voce molto più melodica di Adrienne. Ci sono altri brani interessanti come “Sick”, potente e prepotente e con la voce della cantante che si lascia andare anche in violenti growls e come “Weight Of The World”, dove Sascha Paeth torna a dimostrare che è ancora un ottimo chitarrista, brani che portano a “Bound In Vertigo”, dove ci sono atmosfere celtiche e a “Signs Of Wings”, la title track, ottimo finale con melodie neoclassiche e barocche. A detta del chitarrista questo non è solo un progetto, ma una band vera e propria che si farà risentire molto presto.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
01. The Time Has Come
02. Die Just A Little
03. Radar
04. Where Would It Be
05. My Anarchy
06. Wide Awake
07. The Path
08. Sick
09. Weight Of The World
10. Bound In Vertigo
11. Signs Of Wings
Label: Frontiers Records
Genere: Heavy Metal
Anno: 2019
VOTO
Sascha Paeth: Chitarra
Adrienne Cowan: Voce
André Neigenfind: Basso
Felix Bohnke: Batteria
Corvin Bahn: Tastiere
https://www.facebook.com/saschapaeth.official/
http://www.frontiers.it
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!