SANLEVIGO – Un Giorno All’Alba
I Sanlevigo nascono a Roma nel 2017 e nei vari concerti nei locali della capitale hanno ricevuto sempre ottimi consensi da parte di pubblico e critica e firmano la colonna sonora del cortometraggio “Agnes”, diretto da Raffaele Grasso. Nel 2019 si autoproducono incidendo l’EP “Doppelganger”. Durante il lockdown firmano la colonna sonora di “Corona”, un altro cortometraggio di Grasso e tutte queste esperienze sono oro per il loro bagaglio culturale e allo scadere di questo 2021 esce il loro primo full lenght album, “Un Giorno All’Alba”. L’album è un concept di 13 brani, di cui una piccola suite divisa in tre movimenti e si basa sulla fine di un amore e di tutte le sue fasi fino alla rinascita. Si sono ispirati a classici immortali come “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles ma anche a produzioni più recenti come “The Suburbs” degli Arcade Fire.
Un album che va ascoltato e letto con particolare attenzione e per dar più significato a queste mie parole cito testualmente alcuni estratti dal comunicato stampa che accompagna l’uscita dell’album, “Ogni brano offre molteplici chiavi di lettura, collegate sia alla vicenda narrata che alle opere letterarie o drammaturgiche che l’hanno ispirata, dal Don Giovanni di Mozart al Cantico dei cantici dell’Antico Testamento, dai sonetti di Shakespeare alle poesie di Walt Whitman” e “a unire le canzoni, al di là della radicata attitudine pop-rock e un’attenzione quasi maniacale ai suoni, la teoria delle cinque fasi del lutto di Kubler Ross, considerata la fondatrice della psicotanatologia, secondo cui gli stati emozionali che ogni essere umano attraversa nella perdita sono la negazione, la rabbia, il patteggiamento, la depressione e l’accettazione”, parole che stuzzicheranno in voi curiosità e voglia di prestare del vostro tempo e della vostra atrenzione a quest’opera prima sei Sanlevigo.
“Il Fondo Dei Ricordi” è un’introduzione atmosferica breve e con voce narrante femminile che apre le porte a “Le Mie Ombre”, ottima song tra musica cantautorale molto ricercata e timidi riferimenti progressivi, atmosfere che si respirano anche in “Mille Fiori”, anche se il brano ha tracce più rock per chitarre più incisive. “In Nessun Luogo, Ovunque” è un breve interludio sempre con voce narrante femminile che porta e trasporta a “Un Pugnale Nel Cuore”, brano che vibra di scosse rock e si dà importanza, oltre che alla voce, anche ai singoli strumenti, specialmente basso e chitarra, vere vibrazioni. Da segnalare “Perdersi”, piccola suite di più di cinque minuti divisa in tre movimenti e i riferimenti progressive di cui parlavo prima qui sono più accentuati, ma attenzione, i Sanlevigo non sono una band prog, loro aprono le braccia verso varie sfumature musicali, cura negli arrangiamenti, nelle idee da trasportare nei brani con una continua ricerca musicale e anche con testi molto importanti e significativi. Molto affascinante è anche “Destini Diversi”, con un sax che dà forti sensazioni per un brano molto ricercato con linee melodiche molto forti e anche ‘estreme.’ L’album si chiude nel migliore dei modi, con “Fobos & Deimos”, altro breve collante e con “Origami (Ballata Dei Giorni Persi)”, splendida chiusura con testi anche poetici. Un disco avvolgente, coraggioso, ricercato e da non sottovalutare affatto. I Sanlevigo avranno sicuramente e mertitatamente tra le nuove leve della musica italiana e non solo, con uno sguardo al mondo.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Il Fondo Dei Ricordi
- Le Mie Ombre
- Mille Fiori
- In Nessun Luogo, Ovunque
- Un Pugnale Nel Cuore
- Nei Panni Sporchi Di Venere
- Perdersi
1° Movimento
2° Movimento
3° Moviment0
- Destini Diversi
- Un’Insurrezione
- Shen Nella Tempesta
- La Nostra Orbita
- Fobos & Deimos
- Origami (Ballata Dei Giorni Persi)
Label: Artist First
Genere: Rock/Pop/Progressive Rock/Alternative Rock
Anno: 2021
VOTO
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!