ROBERTA GIALLO – L’oscurità di Guillaume
… Tu mi rubi il respiro, io ti assaporo …
Immagino una rivoluzione silenziosa, una rivoluzione fatta senza armi nè barricate, una rivoluzione dove non si battono i piedi con violenza sull’asfalto, immagino una rivoluzione fatta di pianoforti e violini, dove piovono granate dal cielo senza far male a nessuno…
Immagino un mondo bianco dove ognuno di noi possa dipingere le proprie sensazioni, inmano qualche pennello e in testa qualche accenno di fantasia.
Immagino un mondo di donne forti e uomini capaci di amare ed essere deliziosi quanto essenziali. Tra i tanti “immagino” che potrei immaginare vorrei immaginare un disco che mi appresto ad ascoltare, immagino note tranquille di pianoforte scandite con dolcezza che parlano d’amore senza banalità, con l’intensa drammaticità che può dare una romanza semplice, tipo un Amore Amor che ti proietta col pensiero ad una stanza colma di vuota e speranze, incontrando il proprio amore tra gli aromi di un profumo, sentendolo più vicino di un cuscino appiccicato alla faccia dopo una notte insonne.
L’oscurità di Guillaume si presenta come un disco “particolare” e “ambizioso”, parlare d’amore senza parlare d’amore, parlare d’amore senza rendere banale l’amore, costruire set cinematografici essenziali quanto ampiamente descrittivi. Conoscevo già la musica di Roberta Giallo, alcuni brani del recente passato davano idea di un’artista talentuosa, eccentrica, a volte con i piedi sia dentro che fuori dalle righe. Questo disco d’esordio è spiazzante, è come una tranquillissima rivoluzione, alla voce sinuosa di Roberta si aggiungono sezioni orchestrali degne di un’orchestrazione di John Williams, pianoforti mai invadenti, sempre suonati con delicatezza e raffinatezza, come volessero riempire con piccoli dettagli le scene della vita che si susseguono l’una dietro l’altra in questo proseguire d’emozioni.
Il singolo in rotazione radiofonica, In amore muoio di frontale, ha quel piglio sperimentale che già si era intravisto nel singolo Start del 2016 ( non incluso nel disco, nds ) e apre con grande emozione questa cavalcata trionfale nell’universo Giallo, che qui si fa antico, in bianco e nero… Il pezzo ha il pregio di metterti subito comodo, quasi con la coperta calda e le pantofole, come se l’artista stessa ti facesse l’invito di “metterti a tuo agio“… Lo stato di benessere che producono queste carezze continuano con Acqua di fiume e Con la fantasia, altri due brani che fanno spuntare sulle labbra un sorriso di malinconica rassegnazione per i ricordi del passato che riaffiorano con dolcezza, quasi a sentire che ti toccano la mano e ti sussurrano “…svegliati”, coccolandoti, riscaldandoti in questi mattini così freddi e distratti…
L’oscurità di Guillaume è un disco che profuma di musica classica e treni, m’immagino infatti l’artista che ascolta ingenuamente il proprio disco con le cuffiette, in treno, guardando dal finestrino le immagini del mondo che passano veloci, veloci, veloci… eppure così lente, perchè dal finestrino di un treno in corsa, per quanto sia in corsa riusciamo comunque a cogliere tanti piccoli dettagli che possono rendere il nostro viaggio un’enciclopedia vivente sul mondo, il nostro segreto server dei ricordi. In Mon ange è la voce a prendere spazio sopra gli strumenti ( che quasi non ci sono… ), dimostrando, se ne avessimo bisogno di una dimostrazione, che Roberta ha un canto limpido e pulito, gorgheggiante, divertente, astratto. Io amo le cicale è un episodio divertente, musica ritmata, scandita da un pianoforte ubriaco, il personaggio Roberta Giallo si trasforma in un cartone animato, che sa divertire e divertirsi.
In quest’ultimo periodo di “musica” mi sto accorgendo di quanto la mia proverbiale misoginia musicale si stia affievolendo, è indubbio che ci siano molte donne in grado di fare ottima musica, fino a un pò di tempo fa pensavo fosse prerogativa dell’Uomo Comune concentrare il proprio talento nello spazio dell’arte riconoscibile dalle 7 o 12 note che dir si voglia.
L’oscurità di Guillaume è un disco allegro? E’ un disco triste? Cosa può lasciare questa Oscurità nel futuro ricordo delle persone che l’ascolteranno? Tante composizioni brevi, arrangiate con delicatezza e senza troppi fronzoli, melodie immediate e testi mai banali, io soprattutto immagino un album di fotografie in movimento, tanti ritratti dinamici, immagini che fuggono e tentiamo invano di rincorrerle, ma inevitabilmente risultano più veloci di noi e come tutti i ricordi, si sa, dopo essersi adagiati in fondo ai nostri occhi tendono a scomparire e a non farsi prendere facilmente …
Consiglio vivamente l’ascolto di questa Opera Prima di Roberta Giallo, non ve ne pentirete, ci sono tutte le condizioni per fare di Guillaume un vostro prezioso ascolto di questo Gennaio 2017, questo Guillaume è un prezioso scrigno di “piccole cose” che diventano benzina per viaggiare all’interno di se stessi, e di strada ne abbiamo da fare, per questo dovremmo seguire l’esortazione conclusiva di Acqua di fiume …dammi un letto dove adagiare comodamente corpo e cuore poi sconfiniamo nel mare per generare correnti d’amore… Il disco si chiude con una filastrocca, una ninna nanna quasi angosciante, Gù, che trasmette forse i lati più oscuri dei quasi 40 minuti di queste composizioni, un disco in bianco e nero, un ritorno all’antico che punta i fari al futuro, non disdegnando un malinconico presente…
… sei venuto qua per la verità, dov’è finita chissà?
CRISTIAN BRIGHENTI
1 – In amore muoio di frontale
2 – Con la fantasia
3 – Acqua di fiume
4 – Notte di luna senza stelle
5 – Amore Amor
6 – Giornata no
7 – Mon Ange ( L’amor vicino )
8 – Non amarmi due secondi
9 – Io amo le cicale
10 – Nuvola
11 – Oz
12 – Gù
Pubblicato: 20-1-2017http://www.robertagiallo.com
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