RILEY PEARCE – Maybe I can sleep it off
Riley Pearce è un cantautore australiano che in maniera introspettiva e fin troppo nostalgica scrive di quanto sia difficile per lui affrontare il cambiamento, ossia tutto ciò che va a smuovere il suo senso di equilibrio sia sotto il profilo professionale che privato/personale. Con la famiglia sparsa in tutto il mondo e il suo continuo vagare da una città all’altra, i testi di Riley riflettono quel bisogno troppo umano di connessione. Il modo limpido, sincero e trasparente con in cui scrive i suoi pezzi, il suo raccontare in musica stralci di vita in cui tutti possono ritrovarsi, hanno consacrato l’artista sia in Australia che all’estero, con oltre 50 milioni di stream fino ad oggi. Outside the Lines (titolo suo primo EP uscito nel 2016) è un pezzo che ti riempie di vertigini, ti trasmette una voglia incessante di viaggiare e di esplorare il mondo. Al primo ascolto si manifesta come una raccolta poetica che descrive un viaggio di un viandante intrinsecamente legato al luogo e alla cultura. Poi, dopo un’analisi più approfondita questo Extended Play ti accompagna in una esplorazione metaforica, in qualcosa di più riflessivo internamente, come la relazione che intrattieni con te stesso e con coloro che ti circondano.
La traccia di apertura, Brave, presenta una varietà strumentale dinamica, passando senza soluzione di continuità tra accordi di chitarra puliti e strumentali in ottone che dipingono il lirismo della traccia con un incredibile senso di mondanità sia internamente che esternamente. L’inquietante chiusura della prima traccia svanisce quasi istantaneamente mentre veniamo trasportati da 406 un intermezzo meravigliosamente rilassante. Il tono sereno di questo intervallo non dura a lungo poiché il ritmo cambia drammaticamente ancora una volta attraverso le melodie pulsanti di brani come Outside the Lines e The Long Road che ci riportano allo spirito predominante del progetto musicale, ovvero, il desiderio di viaggiare e di esplorare i sentieri del mondo. Infine, l’EP raggiunge il massimo dell’intensità con Circles, che sprigiona le tipiche atmosfere delle lunghe ed energiche giornate estive. A due anni di distanza dal primo lavoro discografico, sorprende con il brano Eastbound, nonché la title track del suo secondo EP, che è un vero gioiello. La canzone mette in mostra perfettamente la voce sommessa di Pearce, e ancora una volta la sua capacità di creare canzoni che sono riconoscibili e hanno un’onestà emotiva e una maturità che non corrisponde alla sua età anagrafica. Il secondo EP si compone soltanto di cinque tracce di cui tre sono stati lanciati come singoli: Misplaced (Folk Song of the Year 2017), Elephants (che attualmente ha raggiunto 4.673.468. stream) e If I Knew. In merito a quest’ultimo brano dice: Ho scritto del mio rapporto con il tempo, come se il tempo fosse una persona. So di essere ancora giovane ma mentre attraverso la vita e le cose iniziano a cambiare intorno a me, diventa evidente che alcune cose accadono per l’ultima volta e spesso non te ne accorgi in quel momento, quindi si tratta davvero di trarre il massimo del tempo che hai. Involontariamente tutte le canzoni di Eastbound hanno finito per parlare di una serie di relazioni diverse che ho nella mia vita. Alcuni con gli amici, altri con la mia famiglia, il mio partner e il passaggio della mia giovinezza.
Riley Pearce prosegue il suo viaggio musicale nel 2019 con The Landing Songs un EP di 4 canzoni attraverso le quali l’artista ci avvolge con toni profondi e rilassanti mettendo pace alla nostra anima. La prima traccia Free Coffee affronta i sentimenti di incertezza e ansia che spesso accompagnano la crescita e il progresso nell’età adulta. Osserva il ritmo veloce della vita e il cantautore ammette le sue paure ed esprime il suo desiderio di rallentare e fermarsi. Windmill è stato il primo singolo di The Landing Songs e in tutta tranquillità possiamo dire che è il pezzo forte di questo terzo EP. Si prosegue con Portugal, un brano in cui la chitarra acustica, le morbide percussioni e i sottili toni di sottofondo sono gli unici elementi necessari per puntare i riflettori sulla fluida voce di Riley Pearce. Chiude il disco Park Dogs, una canzone ben scritta che mostra la sua capacità di intrecciare storie e metafore all’interno delle sue composizioni poetiche. Il 2020 si riempie di magia grazie alle versioni acustiche che compongono l’EP intitolato semplicemente Acoustic. In questo progetto troviamo vecchi successi come Windmill, Brave ed Elephants. Da segnalare, Rewind l‘ultima canzone dell’EP, che fu inizialmente registrata come bonus track dell’album The Landing Songs. La canzone è una gratitudine per aver trovato la sua persona. Il testo scorre in un flusso di coscienza, mettendo a nudo le sue emozioni. Dopo essere andato in tournée in Australia, Europa e Regno Unito nel 2019, Riley ha lasciato Perth ed è tornato a vivere a Melbourne dove ha ripreso a comporre musica. Giungiamo all’ultima fatica discografica di questo talentuoso cantautore/musicista con Maybe I Can Sleep It Off. Si tratta di un progetto che ha tratto ispirazione dal libro di Elizabeth Gilbert, intitolato Big Magic: How To Live A Creative Life And Let Go of Your Fear. Riley Pearce racconta di aver messo in dubbio il suo essere musicista e il suo sbocco creativo nel comporre le canzoni: Ho attraversato un periodo di tempo in cui mi ero innamorato del mio modo di scrivere canzoni, poi le cose semplicemente hanno cominciato a non funzionare più ed è stata una vera lotta e, ad essere onesti, a volte sembrava un lavoro ingrato. Di conseguenza mi sono ritrovato a distrarmi e non concentrarmi sulle cose giuste, o ad essere troppo impegnato nel cercare di rendere le cose perfette e in stallo. Così ho dovuto fare un viaggio introspettivo per ritrovarmi e per ricordare cosa mi ha fatto innamorare dell’essere un musicista in primo luogo e come riaccendere quel rapporto. E continua dicendo: Questo EP è un mix sia della lotta iniziale, ma anche della rassicurazione che sono sulla strada giusta. In un certo senso sono io sia il consulente che il paziente. Proprio grazie a questa nuova consapevolezza e serenità, Riley, volendo parafrasare il titolo di questo ultimo EP, forse può dormire tranquillo e preoccuparsi meno di mettere in dubbio il suo innegabile talento.
LUDOVICO DE BONIS
Tracklist:
1 Leap Year
2 Time s Eyes
3 Statue
4 Ceramic Real Estate
5 Common Link
6 Breath Release
Credits:
Etichetta: Nettwerk / Bertus
Pubblicazione: 25 settembre 2002
VOTO
Band:
Riley Pearce
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