RICHARD BARBIERI – Under A Spell
Il lockdown ha costretto Richard Barbieri a chiudersi nel suo studio e scrivere uno dei suoi album più difficili e in parte controverso. Dai Japan nel finire degli anni 70 e inizi 80 fino ai Porcupine Tree, oramai fermi da circa 12 anni, il tastierista inglese e di chiare origini italiane ha anche una discografia da solista come Richard Barbieri e varie collaborazioni a nome Jansen/Barbieri, Jansen/Barbieri/Karn, Jansen/Barbieri/Takemura, Hogart/Barbieri, quest’ultimo sicuramente più amato dai prog maniacs e potrei andare avanti ancora. Ma è come Richard Barbieri che si allontana volutamente dal progressive anche se “Planets+Persona” del 2017 aveva forse qualche affinità prog in più e nei vari EP “Variants”, dal numero 1 al numero 5 univa varie sfumature musicali molto interessanti. A differenza dell’album di 4 anni fa, registrato in vari studi europei, il nuovo “Under A Spell” nasce nel suo studio personale e l’isolamento, le restrizioni gli hanno fatto esprimere in note tutte le sue difficoltà nel gestire questo brutto periodo che stiamo passando e i brani assorbono quindi sia momenti negativi ma anche momenti più positivi.
“Under A Spell” è quindi un album difficile, sperimentale e che racchiude jazz, ambient e musica elettronica e sfiora anche un prog timido, nascosto e quasi sfuggente e come ospite c’è anche Steve Hogarth dei Marillion. “Under A Spell” è un lungo brano sperimentale a cui segue “Clockwork”, molto più breve e dove sembra di immergersi in acque cristalline e “Flare 2” è un altro lungo brano, quasi nove minuti di musica sperimentale con trombe in lontananza, una sorta di jazz sperimentale e ambient e nel finale arrivano basi ritmiche e alla tromba si affianca un pianoforte molto jazzato. “Serpentine” è elettronica minimale e “Sketch 6” ha un fascino dark e tetro. Chiude il cd la sognante “Lucid”, song dai risvolti anche prog e con una chitarra acustica. “Under A Spell” è un invito a sognare, anche ad occhi aperti, proprio come ci ha detto lui in sede d’intervista (la leggerete presto su queste pagine) ed è un viaggio, aggiungo io, nelle parti più nascoste dell’anima.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Under A Spell
- Clockwork
- Flare 2
- A Star Light
- Serpentine
- Sleep Will Find You
- Sketch 6
- Darkness Will Find You
- Lucid
Label: Kscope
Genere: Ambient/Jazz/Sperimentale/Progressive Rock
Anno: 2021
VOTO
Band:
Richard Barbieri: Tastiere, synths, percussioni e programmazione effetti
Christian Saggese: Chitarra acustica
Axel Crone: Basso
Percy Jones: Basso
Kjell Severinsson: Batteria e percussioni
Luca Calabrese: Tromba
Klas Assarsson: Trombone
Gill Morley: Violino
Steve Hogarth: Voce
Suzanne Barbieri: Voce
Lisen Rylander Love: Voce
Sophie Worthen: Voce
https://www.facebook.com/richard.barbieri.75
https://kscopemusic.com/artists/richard-barbieri/
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!