RAMMSTEIN – Rammstein
Dieci lunghi anni dividono “Liebe Ist Fur Alle Da” da “Rammstein”, nuovo album di inediti della band tedesca. Ho sempre considerato i Rammstein come una band un po’ troppo sopravvalutata, anche se molto importante nel mondo musicale e non solo metal. Poi le varie polemiche sui loro pensieri politici, ma io voglio parlare dei Rammstein come band musicale e di “Rammstein”, un album a mio avviso ottimo, la politica la lasciamo a qualcun altro. “Deutschland” è veramente un ottimo brano, intro elettronico e poi riff di chitarra corposi e potenti che porta a ritmiche metal e arriva poi la voce austera di Till Lindemann, logicamente testi in tedesco e nel proseguire del brano fraseggi di chitarra quasi in loop e sonorità che sembrano unire i Kraftwerk con il metal e “Radio”, altro strano brano dove continua la fusione tra elettronica e metal e ancora una volta tornano in mente i Kraftwer con riff metal, bello e orecchiabile il ritornello e le ritmiche a volte sono dance, anche se in un contesto sempre metal e le tastiere di Doktor Christian Lorenz creano atmosfere molto affascinanti e avvolgenti e ancora “Zeig Dich”, dall’inizio maestoso e con canti gregoriani, ma esplode poi il brano con chitarre potente e ritmiche veloci e serrate e il tutto si arricchisce di arrangiamenti ricercati e molto particolari. Anche “Auslander” ha il suo fascino, intro techno e un certo ritmo ballabile pervade tutto il brano e anche una piccola frase in italiano appare nei testi “Ciao ragazza”, forse una visione di ciò che si passava nelle discoteche negli anni 90.
Potrei finire qui la recensione, ma penso che “Rammstein” meriti il track by track e “Sex” già dal titolo fa capire dove vuole andare a parare e la musica è ancora più elettronica, ma semplice e sempre con chitarre ruvide e potenti. Cosa dire di “Puppe”, il titolo può anche far sorridere, ma musicalmente è forse il brano più ‘serio’ che i Rammstein abbiano mai scritto, tra progressive e musica sinfonica, con solide basi sinfoniche , ma poi si evolve e diventa più magnetico, grazie anche ad un’interpretazione molto teatrale della voce di Lindemann, drammatica, sofferente e malata e andando avanti arriva “Was Ich Liebe”, brano semplice e melodico, alcune atmosfere ricordano la new wave anni ottanta, rapportata sempre ai giorni nostri e ad una visione più metal, o se vogliamo più Rammstein. All’ascolto di “Diamant”, sembra di ascoltare un altro cd, atmosfere intimiste, la voce profonda di Lindemann, una chitarra acustica che crea arpeggi sognanti e archi sinfonici, tutto questo per un brano breve, meno di tre minuti, ma incredibilmente bello e si ritorna subito al sound più tipico della band tedesca con “Weit Weg”, con tastiere hard rock e progressive, non esagero nel dire che i Deep Purple di “Perfect Stranger”, anche per le ritmiche cadenzate, siano stati negli ascolti dei Rammstein e molto affascinanti sono anche le tastiere che fungono da tappeto musicale. Nel finale riesplode il metal, l’industrial metal tipico della band, con “Tattoo” brano potente ed esplosivo e chiude letteralmente il cd “Hallomann”, altro ottimo brano dove ritornano sonorità anche progressive e sinfoniche, sempre fuse al metal a al particolare sound dei Rammstein. Simpatie e antipatie a parte, “Rammstein” è un gran bell’album.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Deutschland
- Radio
- Zeig Dich
- Auslander
- Sex
- Puppe
- Was Ich Liebe
- Diamant
- Weit Weg
- Tattoo
- Halloman
Label: Rammstein GBR/Vertigo/Capitol
Genere: Industrial Metal/Heavy Metal
Anno: 2019
VOTO
Band:
Till Lindemann: Voce
Richard Z. Kruspe: Chitarra e voce nel brano 1
Paul Landers: Chitarra
Oliver Riedel: Basso
Doktor Christian Lorenz: Tastiere
Christoph Doom Schneider: Batteria
Special Guests:
Meral Al-Mer: Cori nei brani 1 e 10
Ben Bazzazian: Programmazione nel brano 4
Carla Bruhn: Cori nel brano 11
Sven Helbig: Arrangiamento cori e strumenti ad arco nei brani 3 e 6
The Academic Choir: Cori nei brani 3 e 6
The Symphony Orchestra Of The National Television And Radio Company Of Belarus, Minsk: Strumenti ad arco trace 3 e 6
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!