PRETENDERS – Hate for sale
Undicesimo lavoro in studio per la band guidata da Christine Ellen Hynde da Akron (Ohio) che festeggia i 40 anni di carriera (41 considerando l’uscita americana datata 1979) dall’immarcescibile Brass in pocket.
Un disco che non sarà epocale, ma è di assoluto rilievo nel panorama musicale e conferma la classe cristallina della quasi 70enne Chrissie, Hate for sale è un concentrato di energia che riporta agli esordi, meglio della pur spumeggiante pop The buzz, mentre spicca di personalità la succosa Lightning man con i suoi toni sincopati e inserti di note a creare un’atmosfera affascinante. Notevole l’arrembante Turf accountant daddy con apprezzabili attacchi di tastiere fra le strofe, mentre si continua a pensare come la voce della Hynde sia immune al passare del tempo. Non manca la dolente malinconia della ballad con una dolce You can’t hurt a fool più che appropriata. Inizia in maniera anonima I didn’t know when to stop, ma prende forza nel corso fra i sussurri di Chrissie e i rullanti di Chambers. E più che piacevoli gli intro di chitarra da parte di Walbourne che aprono una luccicante Maybe love is in NYC, uno dei momenti migliori e che conferma l’assoluto stato di grazia di Chrissie. Contaminazioni fra rap e reggae in una spezzettata Junkie walk, brano curioso e spiazzante, ma molto interessante e nelle righe della band. Una doppietta d’effetto per la chiusura, le chitarre selvagge di una scatenata Didn’t want to be this lonely si diluiscono nelle tastiere della dolce ballad Crying in public, velocità e controllo, due elementi che caratterizzano un poco il fil rouge di questo disco.
Un album che si inserisce perfettamente nella discografia della band, toni e suoni, malgrado l’assenza forzata di due dei fondatori, sono congrui alla storia di Chrissie Hynde e in questo caso si riportano alla grande, dimostrando come la cantante americana sia in straordinaria forma e, per fortuna, non risenta minimamente dello scorrere del tempo.
MAURIZIO DONINI
Tracklist:
- Hate for Sale (02:30)
- The Buzz (03:50)
- Lightning Man (02:56)
- Turf Accountant Daddy (03:05)
- You Can’t Hurt a Fool (03:19)
- I Didn’t Know When to Stop (02:23)
- Maybe Love Is in NYC (03:25)
- Junkie Walk (02:44)
- Didn’t Want to Be This Lonely (02:56)
- Crying in Public (03:17)
Credits:
Pubblicazione: 27 luglio 2020
Label: BMG
VOTO
Band:
Chrissie Hynde
James Walbourne – chitarra
Nick Wilkinson – basso
Carwin Ellis – tastiere
Martin Chambers – batteria
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.