PLATENS – Of poetry and silent mastery
Dario Grillo, polistrumentista siciliano – già noto all’ interno della scena heavy metal italiana grazie ai seminali Thy Majestie con i quali ha scritto ottime pagine di Power Metal nei primi anni del nuovo secolo – presenta il terzo lavoro del suo progetto solista, Platens. Dopo il debutto del 2004 Between two horizons – targato Frontiers – e il successivo Out of the world, supportato dalla Melodic Rock Records il buon Dario si rivolge alla sempre attiva ed attenta Burning Minds per Of poetry and silent mastery che viene quindi affidato alla label Art Of Melody. Essendo sostanzialmente un progetto solista, Dario ha avuto modo di occuparsi di tutto – dalla composizione alla cura del master finale, cantando e suonando tutti gli strumenti tranne la batteria suonata dal fratello Alex, e curando tutte le orchestrazioni, supportato qua e là da alcuni special guest. Il risultato è un album godibilissimo, fatto di undici tracce più una bonus track – Fragile – interamente cantata in italiano: si fatica a pensare il grande lavoro che Dario ha dovuto sobbarcarsi per partorire un prodotto di ottima fattura come questo, ben curato dalla copertina sino alla produzione e con particolare attenzione agli arrangiamenti che avvicinano i brani ad un suono “nordico”, strizzando l’occhio ora all’hard rock moderno, ora al power melodico guarnendolo con abbondante AoR.
Conspiracy ci conquista già dalla sua intro onirica rivelandosi una perfetta opener a cui fa seguito il singolo Wait for me, brano molto diretto – quasi una cavalcata melodica che non fa gridare al miracolo ma che raggiunge lo scopo di attirare l’attenzione dell’ascoltatore, di fargli battere il piede e farlo cantare sin da subito. Easily è la terza traccia, che prosegue sulla stessa lunghezza d’onda delle precedenti e che spicca per un ottimo ritornello pur dando la sensazione che stia aleggiando la presenza (qui ma anche su un po’ tutto l’album) di Magnus Karlsson, il chitarrista, compositore e produttore svedese (attualmente nei tedeschi Primal Fear) dalle sonorità molto riconoscibili e che ha sfornato lavori di pregio come quelli dei Last Tribe, The Ferrymen, Free Fall e soprattutto i super album del super duo Allen/Lande, che ha riscosso un enorme successo soprattutto con The Battle e The Revenge. The Path è la traccia numero quattro – ricca di atmosfera e melodie, si distacca un po’ dal trittico iniziale pur mantenendone l’andamento, la successiva invece è End of the world con i suoi richiami ai Rainbow più melodici e che risulta allo stesso tempo maestosa e poderosa, aiutata da un bel ritornello ma a mio avviso penalizzata da un’eccessiva presenza del doppio pedale – cosa che si ripete a tratti un po’ in tutto l’album ma che non ne diminuisce la bellezza e l’efficacia. Dario offre sapienza chitarristica e un buon approccio vocale, la traccia Paralyzed lo conferma (ancora una volta un ritornello che colpisce nel segno) così come la “nordica” Winter, il cui intreccio di chitarre e tastiera sa colpire. Si prosegue con Open arms, altro piccolo capolavoro melodico di un album che cresce traccia dopo traccia; da questa prova AoR si passa poi alla ballad Give or let go – drammatica e ricca di pathos, spezza l’album in attesa del gran finale, affidato alla perla Where the river flows e alla seconda ballad Close but far in cui compare la bella voce di Katya Miceli, già sentita anche in Winter. Sembra tutto concluso ma fa capolino la bonus track che come accennato inizialmente è interamente cantata in italiano – Fragile: un buon brano di rock moderno ricco di melodia e con un intermezzo quasi rap, non sfigurerebbe affatto anche su un palco come quello dell’Ariston.
Tirando le somme quindi questo Of poetry and silent mastery è un album godibilissimo, ricco di melodia e momenti trasognati – ben congeniato e realizzato che può accontentare sia gli amanti dell’Aor più classico che i rockers più abituati a sonorità moderne e dal taglio un po’ più aggressivo: occhio solo ai colpi di cassa, manca pochissimo per la perfezione!
Killer tracks: Conspiracy, Wait for me, Easily, End of the world, Paralyzed, Open Arms, Where the river flows.
SANTI LIBRA
Tracklist:
1 – Conspiracy
2 – Wait for me
3 – Easily
4 – The Path
5 – End of the world
6 – Paralyzed
7 – Winter
8 – Open arms
9 – Give or let go
10 – Where the river flows
11 – Close but far
12 – Fragile (Bonus track)
Credits:
Etichetta: Burning Minds Music Group
Pubblicazione: 23 luglio 2021
VOTO
Band:
Dario Grillo: voce, chitarra, basso, tastiere e arrangiamenti orchestrali
Alex Grillo: batteria e percussioni
Special guests:
Katya Miceli: voce in Winter e Close But Far
Gabriels: assolo di synth in Conspiracy e End Of The World
Mirko Turchetta: assolo di chitarra in Open Arms
Dan Logoluso: assolo di chitarra in End Of The World
Orazio Fontes: assolo di chitarra in Close But Far
Davide Perruzza: assolo di chitarra in Paralyzed
https://www.facebook.com/platensmusic
Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.