PIQUED JACKS – Synchronizer

Band pluripremiata e a vocazione internazionale (tra le esperienze più recenti:  “Band Innovativa dell’Anno” al FIM, vincitori di Sanremo Rock ed unica band italiana all’Indie Week di Toronto e al Music Showcase Greece, portano il “Let’s Make Our Mohawks!” Tour nei club e festival di UK, Italia, Canada e Grecia), i Piqued Jacks (rispondono ai bizzarri appellativi di:  E-King voce e piano, Littleladle basso, Penguinsane chitarra e ThEd0g alla batteria) arrivano con “Synchronizer” al loro terzo album. Out il 19 di Marzo u.s. per INRI/METATRON, il CD, registrato tra l’Italia e il Regno Unito, si avvale di personale di prim’ordine che dell’album definisce produzione esecutiva (Toyah Buse) e artistica (Brett Shaw, Dan Weller, e Julian Emery) . Ci aveva già convinto il precedente loro album, “The living past”; oggi “Synchronizer” compie ulteriori passi in avanti e almeno in potenza appare in grado di proiettare il gruppo toscano (i PJ provengono da Borgo a Buggiano, in provincia di Pistoia) nei più diversi contesti extranazionali. “Golden Mine”, “Every Day Special”, “Spin My Boy”,  “Mysterious Equations”, “Elephant”, “Call My Name” sono alcuni dei titoli di un disco maturo che si presenta sotto i migliori auspici: sono undici le tracce sonore del disco che sommano circa quarantacinque minuti di intrigante ascolto e che danno chiara misura degli ulteriori progressi compiuti in questi anni dalla band. Grande energia, ottima capacità esecutiva, coerenza interna tra tutti gli elementi del gruppo sono le carattetistiche qualitative principali delle canzoni contenute nel CD. La musica dei PJ si muove con una certa disinvoltura tra diversi generi: le gradazioni sonore vanno dal funk all’indie al rock più abrasivo passando per il pop di facile ascolto di più alto profilo. Melodia e grande personalità compositiva, in “Synchronizer”, si uniscono alla gradevolezza dell’ascolto. Senza dubbio un disco vario e riuscito, quest’ultimo dei PJ: ne suggeriamo volentieri l’ascolto.

GIOVANNI GRAZIANO MANCA