PASSENGER – Young As The Morning Old As The Sea
Non se ne poteva quasi più, era stato uno dei fenomeni musicali del 2012. Ti trovavi a navigare fra le frequenze radiofoniche e la beccavi, perlustravi il tubo catodico e rieccola comparire come colonna sonora di note pubblicità. Non se ne poteva quasi più. Di cosa stiamo parlando? Di “Let her go” il super singolo che ha sconquassato le classifiche di tutto il pianeta, portando alla ribalta un ventottenne cantautore inglese chiamato Mike Rosenberg, ma conosciuto come Passenger. Quell’anno Passenger (che era il nome del gruppo che Mike fondò nel 2003, pubblicando un solo album prima dello scioglimento) fece incetta di nomination, premi e ogni sorta di riconoscimento, arrivando finanche a comparire in un evento planetario come il Superbowl. Ed ecco quindi che una carriera passata quasi in punta di piedi, fino a quel momento, viene totalmente stravolta, con “All the little lights” (album contenente “Let her go”) che in un anno arriva a vendere quasi un milione e mezzo di copie. E da allora? Sono passati quattro anni da quel disco, o meglio da quella canzone, e Passenger in questo lasso di tempo ha messo alla luce ben tre album. I primi due, rispettivamente nel 2014 e nel 2015, a titolo “Whispers” e “Whispers II “ ( quasi ad evocare un ritorno alla normalità, sottovoce, lontano dai riflettori) e l’ultimo, rilasciato lo scorso mese, chiamato “Young as the morning old as the sea”. Ed è proprio di quest’ultima fatica che andiamo a parlare.
Realizzato con la collaborazione dell’amico e produttore Chris Vallejo (INXS, Empire of The Sun), “Young as the morning old as the sea” è stato registrato tra la Nuova Zelanda e l’Australia, e rappresenta il settimo disco da solista di Rosenberg (in solo 8 anni di carriera!). Questa prolificità, a detta di Mike, è dettata dal suo non legarsi alle cose per troppo tempo, per lui l’ultimo disco è sempre quello preferito, ma stavolta rivela che c’è qualcosa di diverso: “Riesco a suonare questo nuovo disco alla gente senza sentirmi in dovere di chiedere scusa. Ne sono molto orgoglioso”. “Young as the morning old as the sea” è un’opera che ti cattura al primo ascolto, e che in tutti quelli successivi ti fa innamorare, mostrandoti nuove sfumature. Un lavoro dannatamente “umano”, capace di emozionare da una parte con testi che portano a riflettere sulle relazioni fra persone e sul concetto di tempo, attraverso storie personali e non, e dall’altra attraverso una squisitezza compositiva. Arrangiamenti a volte semplici, a volte più complessi, ma costantemente ricchi di pathos, con rarissime imperfezioni che forse ancor di più sottolineano l’essere “umano” del disco. Un’omogeneità farlocca può essere quella che emerge ad un orecchio distratto, ma in realtà la tavolozza di colori utilizzata per i diversi brani è abbastanza variegata. Si va da una ballad rilassata e di ampio respiro come l’iniziale “Everything” ad una più “elettrica”, sprintante e danzereccia come “Anywhere”. Ci sono arpeggi ipnotici attorno ai quali sbocciano brani come la titletrack, o pezzi un orientati verso un minimalismo ad esempio “Beautiful Birds” (che vede la partecipazione straordinaria di Birdy), fino ad arrivare alla conclusiva “Home” che si apre e si chiude su se stessa dopo un fantastico climax crescente di sonorità e di emozioni.
Emozioni, è proprio questa una delle chiavi di lettura dell’album. Quella capacità di provare qualcosa per ciò che ci circonda, e che in qualche modo ci influenza, e a volte ci determina. Ma tutto ciò in maniera intima, propria, senza i fari puntati addosso. In “Young as the morning old as the sea” probabilmente non c’è un’altra “Let Her Go”, ma c’è tutto il resto. E forse è molto meglio così.
FRANCESCO VACCARO
Tracklist:
1)Everything
2)If you go
3)When we were young
4)Anywhere
5)Somebody’s love
6)Young as the morning old as the sea
7)Beautiful birds
8)The long road
9)Fool’s gold
10)Home
Label: Warner Music Australia / Cooking Vinyl
Pubblicazione: 3 settembre 2016
Line-up:
Mike Rosenberg: voce, chitarra
Ben Edgar: chitarra
Rob Clader: basso
Peter Marin: batteria
Jon Solo: tastiere
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Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.