OTTODIX – Entanglement
Alessandro Zannier, trevigiano classe 1971, è un’artista che opera nel campo della musica, delle arti visive e della letteratura. Una delle caratteristiche principali del suo lavoro è quella di sviluppare i concept dei suoi album anche nelle arti visive e nella scrittura. Come artista visivo ha esposto in personali, collettive e Biennali, tra Italia, Cina, Brasile, Germania, Ungheria e Francia, a fianco anche di artisti come Ai Wei Wei, Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, oltre che nomi storici del ’900 come Fontana, Giacometti, Masson, César, Vasarely, Kounellis. Sotto lo pseudonimo di “Ottodix” ha pubblicato 7 album e una raccolta+libro biografico, dal 2003 ad oggi ed è considerato uno dei progetti “cult” della wave elettronica italiana. Si è esibito o ha collaborato con vari artisti dalle provenienze disparate: Garbo, DeltaV, Baustelle, Boosta (Subsonica), Madaski (Africa Unite), Motel Connection, Daddy G (Massive Attack), Malika Ayane, Max Gazzè, Luca Urbani (Soerba), SigueSigue Sputnik e molti altri.
A distanza di tre anni dal suo ultimo lavoro discografico “Micromega” del 2017, l’artista trevigiano torna sulle scene con il suo settimo concept album dal titolo “Entanglement“, pubblicato da Discipline Records e coprodotto artisticamente dal fidato Flavio Ferri (Delta V). Se il precedente “Micromega” rappresentava un viaggio dalle micro particelle ai sistemi di universi attraverso canzoni ispirate alla fisica, all’astronomia e alla filosofia (il progetto è tuttora in scena nei teatri e nei luoghi d’arte), con “Entanglement” si intraprende un viaggio alla Jules Verne intorno al pianeta Terra, ai suoi mari e ai suoi continenti alla ricerca di quelle connessioni (o meglio “intrecci”… entanglement, appunto) spesso invisibili che legano uomini, animali e cose. Il titolo dell’album si rifà dunque al fenomeno dell’entanglement quantistico (correlazione quantistica) che mette in relazione fra loro – praticamente in contemporanea – eventi distanti migliaia di chilometri, opponendosi quindi al principio fisico della località dei sistemi secondo cui oggetti distanti non possano influenzarsi tra loro in tempo zero.
Del concept dell’album ha già parlato a sufficienza l’artista nell’incipit di presentazione, parlando della parte squisitamente musicale non si può che apprezzare la magnificenza dell’architettura musicale messa in campo da Alessandro Zannier. Su testi colti e di immenso spessore catapultati in un mondo dove la parola ha perso importanza, si resta subito colpiti, dopo l’intro di Permafrost, dall’aggressiva Europhonia che va a mettere l’indice sulle divisioni, uno dei temi portanti del concept. Come melodiosa è l’evocativa Mesopotamia con un drummin sempre in primo piano. Come avrete capito il disco è un percorso musicale intorno al mondo, toccando i vari generi artistici e svolgendosi con cura, passando per una frizzante Gengis Khan e solcando le acque di Sub Pacifica tra vampate elettroniche e stridii di gabbiani prosegue il viaggio oceanico con una travolgente Pacific trash, pezzo che viaggia come uno espresso con la voce di Ottodix che prende corpo dipingendo forza e intensità su una base ritmica tambureggiante. La parte centrale del disco assume toni più posati, riflessivi e intimistici, quasi sognanti come in Isole Remote, melodie minimali che fanno da contraltare alla velocità della prima parte. L’album riprende forza con una punkeggiante Maori, sguardo disincantato sul mondo in cui viviamo, e dopo l’intermezzo di Antartica si chiude con la meravigliosa titletrack Entanglement. Intarsi di archi, drummin’ sullo sfondo, toni algidi ed evocativi per questa chicca estremamente complessa dove gli strumenti si fondono assieme al canto per confezionare una chiusura con il botto.
Un prodotto di massimo livello dove parole e musica raggiungono un livello ottimale, compatto e variegato, temi intensi e fondamentali che riguardano la condivisione e l’ambiente, musicalmente dotatissimo questo disco non fa che confermare la bellezza e la complessità della produzione di Ottodix. Il nuovo progetto “Entanglement” è stato annunciato con una prima installazione-spot alla Biennale di Curitiba (Brasile) ispirata ad esso, dal titolo “Dispersioni”.
MAURIZIO DONINI
Tracklist:
- Permafrost
- Europhonia
- Mesopotamia
- Gengis Khan
- Sub Pacifica
- Pacific Trash Vortex
- Columbus Day
- Sub Atlantica
- Isole remote
- Africa by Night
- Sub Indiana
- Maori
- Antartica
- Entanglement
Credits:
Prodotto da Alessandro Zannier e Flavio Ferri
Registrato da Flavio Ferri presso Republica Recordings Barcelona
e da Alberto Gaffuri presso Virtual Studio Recording di Andrea De Marchi
Mixato da Flavio Ferri e Alessandro Zannier presso Republica Recordings Barcelona.
Concept, testi e musiche: Alessandro Zannier
Cori e arrangiamenti orchestrali: Alessandro Zannier
Strumenti e arrangiamenti: Alessandro Zannier e Flavio Ferri, eccetto:
Trk 5/8/11: performed by Flavio Ferri, Loris Sovernigo, Alessandro Zannier
Trk 7/9 chitarre aggiunte by Ulrich Sandner
Trk 2/14 pianoforte by Loris Sovernigo
trk 7 violini by Cecilia Ferron e Lucia Priester (registrati da Enrico Tiberi presso The Famous Gold Watch, Berlin)
trk 8 : lettrice Wendy Zanzibar
Masterizzato da Flavio Ferri presso Republica Recordings, Barcelona
Mastering singoli radio edit: Claudio Giussani presso Energy mastering studio, Milano.
VOTO
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.