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OLD ROCK CITY ORCHESTRA – Ipsilon

OLD ROCK CITY ORCHESTRA – Ipsilon

La band umbra Old Rock City Orchestra con “Ispisilon” giunge al quarto album, dedicato al loro compagno di avventura e amico Michele “Mike” Capriolo, loro batterista recentemente scomparso. Una recensione che ha quindi un doppio significato, il ricordo di Mike e il presentare un ottimo album di una delle nostre migliori realtà, che si ami il progressive o no, non ha importanza, l’importante è amare il rock. Effettivamente il sound della band di Orvieto non è solo progressive, ma anche rock psichedelico e, specialmente in  questo album, semplicemente rock e con qualche sfumatura jazz.  Si, tante sfumature e tanti colori caratterizzati dalla bravura di Raffaele Spanetta, qui chitarra, basso, tastiere e di Cinzia Catalucci, che oltre a suonare le tastiere ci avvolge con la sua bellissima ed emozionante voce.  L’album non poteva che iniziare nel migliore dei modi con “Y”, strumentale d’effetto, con atmosfere un po’ pinkfloydiane, che apre subito le porte a “The Warning”, tra progressive, riff di chitarra timidamente hard rock e jazz, swing, con la voce della sempre bravissima Cinzia Catalucci e in “Gypsy’s Preddiction” ci si perde nelle meravigliose atmosfere dei seventies, tra Curved Air e Jefferson Airplane, con un affascinante intermezzo strumentale tra progressive e folklore mediorientale.

Questi sono solo i primi tre brani, ma anche gli altri hanno un fascino particolare come “Take My Hand”, dove la band ci prende realmente per mano e ci invita a ballare in un brano sempre un po’ jazz, ma arriva subito il progressive con il suono, forse un po’ timido di un Hammond, song trascinante e vivace, una danza prog/jazz/soul e c’è anche un ottimo guitar solo di Raffaele Spanetta e “Preacher”, una splendida ed avvolgente dark ballad dove la Catalucci impreziosisce il tutto con le sue tastiere, molto variopinte e con la sua voce, anche con vocalizzi di un certo spessore artistico e tecnico. Ogni brano è degno di menzione, ma per non annoiare e per lasciare a voi il gusto di scoprire o riscoprire, visto segnalo la meravigliosa performance vocale della Catalucci in “Daimon” (da ovation), il brano più progressive dell’album e forse quello più emozionante, almeno per chi scrive,  e “The Magic Pathways”, dove i riff di chitarra diventano hard rock Ma lasciatemi chiudere la recensione citando l’ultimo brano del CD, “We’ll Be One”, altra ottima song dove ancora una volta al progressive si fonde un po’ di jazz. Incredibilmente affascinante ed avvolgente!!

 

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Y
  2. The Warning
  3. Gypsy’s Prediction
  4. Take My Hand
  5. Preacher
  6. No Way
  7. Daimon
  8. The Magic Pathways
  9. Stranger
  10. Fly Away
  11. We’ll Be One

Label: M. P. & Records/G.T. Music
Genere: Progressive Rock/Psychedelic Rock
Anno: 2023

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