NOTTURNO CONCERTANTE – Let them say
I primi passi li hanno mossi negli anni ’80 a Grottaminarda, paesino in provincia di Avellino, i due membri originari della band Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova, quando d’estate si trovavano a suonare insieme, con due chitarre classiche, pezzi dei Genesis e di musica classica. «In particolare c’era un brano del compositore napoletano Ferdinando Carulli, che si intitola proprio Notturno Concertante e quando si trattò di suonare in pubblico, utilizzarlo ci sembrò piuttosto naturale», racconta Villanova. Tra le numerose collaborazioni anche a livello internazionale, si distingue la partecipazione col brano Nocturne alla compilation “Double Exposure”, curata da Steven Wilson (fondatore e frontman dei Porcupine Tree) e pubblicata nel 1987. Tra gli artisti che figurano nella compilation, anche l’ex chitarrista dei Genesis Anthony Phillips. Notturno Concertante hanno inoltre collaborato con Steve Hackett (storico chitarrista dei Genesis), oltre ai già menzionati live col cantante Ray Wilson (Stiltskin, Genesis). Il batterista Francesco Margherita si è unito a Notturno Concertante da circa un anno, e ha contribuito alla registrazione di diversi brani presenti su “Let Them Say”. Ha suonato con molte formazioni musicali (Lucky for Fun, Dabol, Joeblow e Mercalli), spaziando in diversi generi e girando l’Italia in tour. I suoi eclettici interessi musicali sono un valore aggiunto per il gruppo, infatti il trio sta già lavorando a nuovi brani in previsione del prossimo album.
Un disco sospeso tra prog e post-rock come nella titletrack Let them say, ma capace di contaminare con influenze arabeggianti come in Delicate Sabbath, scendendo anche nel classico quale Darkness I became. Nella lunga cavalcata prog-post-rock del disco ecco un altro riuscito mix di contaminazioni arabeggianti nella turgida Finis Terrae, brano capace di trasportarti in mezzo al deserto a guardare il tramonto. Un sogno interrotto dagli strepiti metallici di Handful of hopes, che si va a concludere con i secchi tocchi solitari di Evidence of invisible.
Album che regala momenti affascinanti, colmi di luce, alternati a rabbiosi intermezzi di potenza, divertimento e piacere non mancano di sicuro all’ascolto.
MAURIZIO DONINI
Tracklist:
- Let Them Say
- Delicate Sabbath
- Dei Miei Sospiri
- Darkness I Became
- Fellow Travellers
- Le Magnifiche Sorti e Progressive
- So Far out
- Lovers Second Leap
- Finis Terrae
- Handful of Hopes
- Evidence of Invisible
Credits:
Label: Luminol Records
Pubblicazione: 29 maggio 2020
VOTO
Band:
Lucio Lazzaruolo – chitarre, tastiere
Raffaele Villanova – chitarre, sampling
Francesco Margherita – batteria, sampling
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.