NINFEA – Ri-evoluzione

La band composta da Alessio Ligorio (Chitarra/voce), Francesco Lanzo (batteria) e Alessandro Martina (basso), nasce nel 2001 con il nome di Glimpse. Nel 2004 prendono il nome di Ninfea abbracciando la lingua italiana. Nello stesso anno esce il primo singolo “Magica” prodotto da Fulvio Carotti e nel 2006 danno alla luce il primo EP ufficiale “Non Oltre…”. Sotto etichetta Killerpool/Goodfellas pubblicano il disco d’esordio “ADE” nel 2011. La band suona per tutta la nazione e tra un tour e l’altro, partecipa a diversi Festival di rilievo dividendo il palco con diversi artisti, fra i quali: Marlene Kuntz, Zen Circus, Marla Singer, RumoreRosa, Ronin e tanti altri. Successivamente, firmano con Vrec/Audioglobe per il secondo album in studio: ”Superstite” con ottimi riscontri da parte degli addetti ai lavori. Sempre nel 2016 partecipano al Beat festival (Empoli) sul palco con Nidi D’Arac. Nel 2017 salgono sul palco del CMF 2017 con Ermal Meta e del South’s Cheyenne insieme ai Lacuna Coil. Con l’ingresso del 2018 il trio torna in sala prove per scrivere il terzo album. Ad album quasi pronto proseguono il “Superstite Tour” per le ultime date, fra le quali, in alcuni concerti, il terzetto ha diviso il palco con Pino Scotto. Il nuovo album intitolato “Ri-Evoluzione” è prodotto da Max Zanotti con la partecipazione straordinaria di PinoScotto in uscita a Maggio 2021. L’album “Rievoluzione” rientra nella programmazione Puglia Sounds Records 2020/2021 – Regione Puglia FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro.

Non bastasse la ruvida cattiveria che pervade l’opening Rocket evolution, si unisce l’intro-annuncio del padre del rock made in Italy, quel Pino Scotto fresco del suo “Dog eat dog”. Arpeggi aprono una sinfonica massiccia Generazione X, e nel mentre si apprezza l’interessante testualità della band che esce dal classico noioso stereotipo degli ultimi anni. E se dipendenza dal mondo virtuale è un tema fin troppo abusato, bisogna dare atto alla band di scriverne in maniera forte e scevra dalle banalità, un bel basso presente in Sono virtuale si mescola bene alle chitarre tirate a lucide. Pezzo perfetto per la radio la notevole Elettromagnetica, che perde le asperità eccessive per dilungarsi in una piacioneria di alto livello, senza scadere mai nella facilità, spande una linea melodica davvero intrigante, TOP. Alieni nel tempo è una delle due ballad presenti nel disco, scura e profonda, si svolge su un tappeto di note affascinanti, melodie intriganti e attraenti che si svolgono con efficacia. L’altro soft è ancora più soffice e dolce, ma Leda riesce nell’impresa di non sprofondare in un pantano zuccheroso, mantenendo intatta la sua altera bellezza e una personalità intensa e solida. La calma viene ben presto persa nel delirio emozionalpunkeggiante di Psicosi moderne, una esplosione di toni e note al calor bianco con un drumming imperioso che colpisce al basso ventre come un maglio. La partecipazione di Max Zanotti segna quella Virus blues che rappresenta un poco il riassunto del disco mettendo assieme momenti violenti con passaggi tenui e mescolando i temi toccati nel filo discorsivo del disco.

Un disco che probabilmente rende il meglio al terzo ascolto, quando assimilata la cattiveria musicale si apprezza ancora di più la linea melodica realizzata e la splendida testualità. A questo va unita la qualità complessiva del disco, la compattezza e la produzione di alto livello, per un risultato sopra le righe.

MAURIZIO DONINI