NETHERBLADE – Reborn
Vedere un gruppo di giovani lottatori che pubblica un disco thrash-metal nel 2020 rasserena sempre un po’ il cuore. I Netherblade riescono a fare sorridere con un ghigno grazie al loro nuovo lavoro: “Reborn”. Ci troviamo davanti ad un cofanetto dipinto di colori nostalgici e tradizionali con un’anima pregna di rivalsa squisitamente contemporanea. Nella logica dell’abbandono asfissiante dei nostri giorni, il gruppo italiano riesce a colpire brutalmente le corde dell’ascoltatore più infervorato. Un ardore lucente si scontra con un comparto strumentale dai suoni anni ’90, di quelli che avremmo potuto ascoltare da un qualsiasi gruppo spalla al concerto dei Metallica o degli Iron Maiden. Le dinamiche sono secche, calibrate e mirate. Non c’è tregua se non qualche sprazzo di stasi esacerbante. La band formata da Dan, Luca, Simone, Fabio e Andrea Ledd riesce mostrare ancora una volta una via largamente battuta con una scintilla che si percepisce come necessaria.
“Overture”:è compiacente inizio strumentale segnato dall’organo profondo e dal violoncello di “symphobia”, strizzano l’occhio particolari industrial e digitalizzazioni sonore da non sottovalutare. “Eyes of world”: è una vera e propria prima traccia energica e pomposa, la voce carica a testa bassa e fracassa la parete delle aspettative. Cominciamo ad avvistare in lontananza i cori che pian piano fanno capire la loro importanza agogica. Arriva la title-track: “Reborn” con le sue ritmiche versatili e decisamente efficaci. Le chitarre prendono il sopravvento e la voce oscilla tra distorsioni facinorose e sconquassamenti uditivi. Un depistaggio regale è quello che segna l’avanzare del brano in cui la forma-canzone viene esplorata ed assoggettata a trasformazioni continue. “From the Abyss” e “Till the end” continuano l’assalto precedentemente iniziato dalle consorelle cavalcando un’ondata di dinamiche divergenti e ponderate. Interessanti risultano i vari sforzati ed i vari acciacchi sugli ostinati. “Braindamage” vive un’atmosfera dal bpm più introverso e con un regime leggermente più basso, ancora una volta le accordature droppate vengono messe in risalto dalle varie combinatorie di riffs ed armonizzazioni. “Killing Spree”: questo brano ci regala un’altra avventura semisinfonica, catalizzata dalle piccole acrobazie sui tom e dalle chitarre arpeggianti; per poi insorgere a volumi scatenati e pregni di terrore. Questa traccia si mostra incredibilmente articolata e cangiante senza mai adagiarsi su di uno spazio ristretto. “Wasted generation” fa ripartire la sparatoria ad alto voltaggio. “Netherblade” porta con sé il nome della band italiana. E’ una traccia in cui la variante metal viene esplorata in più contaminazioni possibili, dalle vocalizzazioni maideniane ai cori battenti chitarristici dei primi Machine Head. “Nothing is real” è un brano conclusivo senza infamie e senza lodi. Apprezzabili i sotterfugi dinamici che regolamentano l’andamento del brano. Si accusa un po’ il colpo di una mancata e serrata conclusione del disco.
GIOELE AMMIRABILE
Tracklist:
- Overture
- Eyes of the World
- Reborn
- From the Abyss
- ‘till the End
- Braindamage
- Killing Spree
- Wasted Generation
- Netherblade
- Nothing is Real
Credits:
Label: Dark Hammer Legion/Volcano Records
Pubblicazione: 16 ottobre 2020
Prodotto, registrato e mixato da Leonardo Lombardi (ELLE)
Master a cura di Salvatore Addeo
Band:
Danilo Sunna – Batteria
Simone Aiello – Chitarra
Davide Zacco – Chitarra
Andrea Ledda – Voce
Fabio Vanotti – Basso
*Luca Frisenna – Basso sull’album
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