Mr. Bison – Seaward
Mitologia e rock’n’roll what else?!
Scherzi a parte mi ha fatto piacere ritrovare un connubio del genere al giorno d’oggi, connubio che negli anni ‘70 in Italia si è visto spesso e volentieri, con opere letterarie, mitiche epopee e racconti leggendari che andavano a fare da concept per dischi poi divenuti memorabili.
Ora non senza andare a scomodare mostri sacri del progressive, o del rock in generale, veniamo al punto. Il disco che vi propongo oggi è Seaward dei Mr. Bison, un trio toscano che d’ora in poi bisognerà assolutamente tenere d’occhio (e d’orecchio).
Con già tre dischi all’attivo e vari tour in giro tra Europa e Stati Uniti in veste di open act a gente come i Danko Jones (tanto per fare un nome), hanno un sound caratterizzato da un blues tonante. Ma è proprio in questo nuovo album che dimostrano una maturità e una padronanza creativa non indifferente.
“Si ma la mitologia che c’azzecca?” direte giustamente voi.
Il concept del disco per l’appunto prende ispirazione dalla leggenda delle 7 Perle del Mar Tirreno. La quale narra di come la dea dell’amore Afrodite nata dalla schiuma del mare, emergendone già donna, nella foga di raggiungere la terra, per congiungersi con il dio Eros, ruppe la collana di perle che le era stata donata da Paride. Le quali perle si dispersero in mare, andando a generare l’Arcipalago Toscano formato appunto da Elba, Giglio, Montecristo, Pianosa, Giannutri, Gorgona, e Capraia.
Ora devo ammettere che non fossi a conoscenza di questa storia, pur amando il genere, e soprattutto essendo di Gaeta, unanimemente conosciuta come “La Perla del Tirreno”, mi ha stupito che ce ne fossero altre 7, ma tanto meglio.
Sempre in tema di cose preziose allora entriamo nel dettaglio del disco.
“Seaward” è un vero gioiellino composto ovviamente da 7 tracce nelle quali temi come l’incanto delle sirene, i viaggi di Ulisse, il sacrificio di Andromeda e la spietata maledizione di Scilla vengono serviti in un’atmosfera fatta di chitarre fragorose, linee di basso galvanizzanti e sapiente drumming.
I Mr. Bison ci regalano un affresco estremamente variopinto, allo stesso tempo dotato di compatta coerenza. Tanta psichedelia che viene a galla, e momenti di puro hard rock, capaci di sfociare in certi istanti in una furia grunge.
Si capisce come gli artisti di riferimento della band come Hendrix, Motorpsycho e Captain Beyond abbiano formato il loro stile, che però poi, com’è giusto che sia, ha preso il volo verso scelte di indipendente maturità.
Altra cosa che emerge in maniera imponente è la prospettiva live di questo lavoro. L’album fa trasudare la sua dimensione “dal vivo”, con grandi poghi ed headbanging potenzialmente pronti a scatenarsi. Ma ahinoi sappiamo tutti che per quello bisognerà aspettare.
Il mio consiglio dunque è quello di ascoltare questo disco, stiamo parlando di una band emergente quindi più che mai c’è bisogno di sostegno, specie quando dimostrano di meritarlo. E allora cliccare play su Spotify, e magari iniziare a seguirli lì e sugli altri social se ritenete che ne valga la pena, facendo partire eventualmente un passaparola. Questi sono i suggerimenti che come sempre mi permetto di darvi e che potranno sembrare poco ma sono di fondamentale importanza per gli artisti.
Seaward dei Mr. Bison: bene, bravi, bis!
di Francesco Vaccaro
Tracklist:
Seaward
From The Abyss
I’m The Storm
Oudeis
The Sacrifice
Underwater
The Curse
Credits:
Etichetta: Subsound Records
VOTO
Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.