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MILLEPIANI – Eclissi e Albedo

MILLEPIANI – Eclissi e Albedo

Millepiani 1

Analizzare un mondo in cui ci si sente dissidenti spesso lascia atterriti, tuttavia Millepiani si sente di dover fornire, tramite la sua musica, una colonna sonora a questi tempi turbolenti, un’ancora di salvezza per tornare a guardare un mondo pieno di speranza e di meraviglia. Una ricerca fondata, un altro lungo viaggio nei meandri della dolcezza di cui il vuoto può dare un proprio lascito. La tavolozza del cantautore carrarese è frastagliata ma costantemente acrilica e variopinta. Il suond brillante e cromato tende però a cozzare con una vocalità satura di ambientazioni spersonalizzate. I ventisei minuti di “Eclissi e Albedo” tendono ad appesantire (anche se non troppo) dopo la prima metà del disco, lasciando una buona testualità in balia di sé stessa. Conosciamo bene ormai i sintetizzatori di Casa “Clinica”. La produzione viene infatti affidata al trio: Leonardo Elle, Altrove e Giacomo Lomasti e l’impianto di base qualche volta risulta macchinoso ma non è da buttare.

Eclissi e Albedo” è una title-track che incarna una chiamata, un inizio colmo fiducia e di dinamiche mediane. Il ritornello fluttua senza ostacoli tra un granulare ed un altro. “Farfalle” è un brano un po’ sottotono, per certi versi frettoloso, un po’ naufrago. Le dinamiche non riescono a palesarsi chiaramente ed il timbro appare un po’ ammantato. “Temporeale” ritorna sul pezzo, strumentalmente parlando. La voce non riesce a stare dentro all’atmosfera elargita dal brano. Sono apprezzabili però le scelte ritmico-armoniche. C’è qualche inghippo tecnico invece per “L’antimateria dei sogni” nei suoi volumi poco chiari e nella sua voce che si perde qua e là, scomparendo tra i fumi della compagine strumentale. “Iperione” ritrova la giusta calibratura. La voce sommessa questa volta si raggruma in un’armatura solida e temprata. Le chitarre si prendono il giusto tempo per sbocciare ed i synth colorano il resto senza problemi. Anche “Luce” brilla di una propria originalità. La sezione ritmica diventa decisiva e sormontante. Si nota una scanzonatura negli interventi vocali che non è da sottovalutare. “La coseità delle cose” cavalca bene un’onda new age che fa sorridere. Viene da pensare a “Altre forme di vita” dei Bluvertigo. C’è ottima invettiva nella coda ultrariverberata in cui la voce parte per lo spaziotempo. Conclusione sfavillante grazie a “La coda di Iperione”. La scelta artistica che accomuna un momento prettamente strumentale ad uno scorcio naturalistico notturno non può che essere apprezzata.

GIOELE AMMIRABILE 

Tracklist:

Eclissi e albedo
Farfalle
Temporeale
L’antimateria dei sogni
Iperione
Luce
La coseità delle cose
La coda d’Iperione

Credits:
Pubblicazione: 6 ottobre 2020

Millepiani 2

Band:
Millepiani

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