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METALLICA – 72 Seasons

METALLICA – 72 Seasons

Dopo 7 anni dal precedente album “Hardwired… To Self-Destruct” e nel mezzo il live con l’orchestra “S&M 2”,     tornano i Metallica con “72 Seasons”, il nuovo album di inediti e come già preannunciato da “Lux Aeterna”, il primo singolo uscito già diversi mesi fa, la band statunitense è in grande forma e sempre aggressiva, trascinante e di grande impatto. Sicuramente ci sarà ancora chi denigrerà la band per la sola colpa di aver dato vita a due album come “Load” e “Reload”, ma la band se ne frega e se ne strafrega e continua per la propria strada, piaccia o non piaccia. Ma “72 Seasons” è un album lungo (77 minuti circa), più potente, violento e focoso dei precedenti “Death Magnetic” e del già citato “Hardwired… To Self-Destruct”, albums per chi scrive, sempre di alto livello e che hanno lasciato un segno. In “72 seasons” non c’è una “Nothing Else Matter”, (brano per me capolavoro), una “The Unforgiven” (altra splendida ballad) e nemmeno una “The Day That Never Comes”, non c’è una ballad ma c’è qualche momento di metal epico e a volte doom, ma il marchio indelebile è quello dei Metallica.

L’album si apre subito con la title track “72 Seasons” e torna il thrash metal marchiato Metallica, ci sono i riff di James Hetfield e la sua inconfondibile voce, il basso di Robert Trujillo e il drumming di Lars Ulrich che ‘menano’ (passatemi questa parole non molto professionale) e corrono veloci e il guitar solo di Kirk Hammett, diretto ed efficace e “Shadow Follow”, che non perde di aggressività, ottima song che ripercorre alcune cose del “Black Album”, riff di chitarra serrati e graffianti come non mai. C’è poi “Screaming Suicide” che non perde d’energia e i riff di chitarra profumano di anni 80 e Hammett nel solo cita i Deep Purple, “Sleepwalk My Life” con il basso pulsante di Trujillo che accompagna il riff di chitarra, brano più cadenzato e con qualche rimando a “Enter Sandman” e “You Must Burn!”, altro brano più cadenzato e cupo e con qualche passaggio preso dai Black Sabbath per le atmosfere doom.

Si riparte con “Lux Aeterna”, primo singolo e video uscito già mesi fa e che già conosciamo come sound, il più breve dell’album ma di grande impatto e con riffs di chitarra devastanti e micidiali e si prosegue con “Crown Of Barbed Wire” che sembra provenire da “St. Anger” per quel sound cupo e pesante, ma ben prodotto, arrangiato e registrato. “Chasing Light” non perde d’energia e Ulrich continua a picchiare duro i suoi tamburi e “If Darkness Had A Son”, dai risvolti epici ma poi cresce potente e prepotente e il riff di chitarra è trascinante ed avvolgente. Siamo quasi arrivati a fine album, ma c’è ancora spazio per “Too Far Gone?”, sempre coerente con l’essere Metallica, altra song dal forte impatto, per “Room Of Mirrors”, dove tronano ritmiche più thrash metal e “Inamorata”, più di undici minuti più epici e doom e dove la band osa esplorare un po’ di psichedelia verso metà brano con Trujillo che ha il suo spazio con una grande prova al basso. Le dichiarazioni di James Hetfield “Sappiamo di aver fatto un album fantastico” e io sono pienamente d’accordo con lui, “72 Seasons” è un grande album.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. 72 Seasons
  2. Shadows Follow
  3. Screaming Suicide
  4. Sleepwalk My Life Away
  5. You Must Burn!
  6. Lux Aeterna
  7. Crown Of Barbed Wire
  8. Chasing Light
  9. If Darkness Had A Son
  10. Too Far Gone?
  11. Room Of Mirrors
  12. Inamorata

Label: Blackened Recordings/Unihversal Music
Genere: Thrash Metal/Heavy Metal
Anno: 2023

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/10
VOTO

Band:
James Hetfield: Chitarra e voce
Lars Ulrich: Batteria
Kirk Hammett: Chitarra
Robert Trujillo: Basso

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