MASAYOSHI FUJITA – BOOK OF LIFE
Il vibrafono è uno strumento relativamente giovane e che merita assolutamente di essere scoperto in tutte le sue sfaccettature. Se pensiamo al suo utilizzo nel corso degli anni dobbiamo sottolinearne spesso e volentieri un ruolo marginale. Ad esempio nelle sezioni orchestrali classicheggianti oppure nel jazz visto il suo timbro caldo particolarmente confacente a determinate sonorità. Andando a memoria dal 1921, anno della sua invenzione, uno dei primi artisti che decise di mettere questo nuovo strumento al centro dell’attenzione è Cal Tjader. Il pianista, percussionista, e appunto vibrafonista di St. Louis ne utilizzo le varie sfumature far collidere due mondi apparentemente inconciliabili come il jazz di New Orleans e la musica caraibica. All’interno del meraviglioso album Latin Kick infatti queste due anime si incontrano, si sfiorano, si mescolano. Ed il vibrafono in ciò gioca un ruolo fondamentale.
A più di 60 anni da quel disco ci troviamo a parlare nuovamente di un artista che punta i riflettori su questo affascinante strumento, e lo fa con ancora maggior convinzione, oltre che in una maniera totalmente innovativa. Stiamo parlando di Masayoshi Fujita e del suo nuovo disco Book of Life.
“Carneade! Chi è costui?” potreste dire giustamente, citando Don Abbondio.
Masayoshi Fujita è un compositore e vibrafonista giapponese di base a Berlino (ma guarda un po’!) che sta prendendosi giustamente la scena grazie alla sua trilogia di lavori incentrati sul vibrafono appunto, di cui Book of Life ne rappresenta il capitolo iniziale. Per la cronaca il primo atto dell’opera, dal titolo Stories verrà ripubblicato per Erased Tapes sotto le mani capaci di Nils Frahm (altro artista che da Berlino sta riscrivendo le regole del gioco).
Fujita ci sta facendo scoprire lo strumento come mai nessuno aveva fatto finora.
In uno scenario ambient, alle volte minimalista, altre a suo modo barocche, il vibrafono si rende esecutore di uno storytelling immaginifico. Come un penna per uno scrittore di romanzi, come un pennello per un pittore che si appresta a dipingere il più sublime degli affreschi, così le lamine vengono colpite da Fujita proiettando nell’etere visioni mozzafiato.
Tempeste di neve, animali fieri e liberi, amanti che si stringono mischiando la propria essenza in quella dell’altro, queste e molte altre sono le storie che ci vengono “narrate” all’interno di Book of Life. Un disco che incorona il vibrafono monarca nel suo regno con gli altri strumenti e il coro due passi più indietro ma assolutamente partecipi ed importanti nella rappresentazione in questo regno dove appunto ci porta Fujita, e dove nessuno ci aveva mai portato finora.
di Francesco Vaccaro
A più di 60 anni da quel disco ci troviamo a parlare nuovamente di un artista che punta i riflettori su questo affascinante strumento, e lo fa con ancora maggior convinzione, oltre che in una maniera totalmente innovativa. Stiamo parlando di Masayoshi Fujita e del suo nuovo disco Book of Life.
“Carneade! Chi è costui?” potreste dire giustamente, citando Don Abbondio.
Masayoshi Fujita è un compositore e vibrafonista giapponese di base a Berlino (ma guarda un po’!) che sta prendendosi giustamente la scena grazie alla sua trilogia di lavori incentrati sul vibrafono appunto, di cui Book of Life ne rappresenta il capitolo iniziale. Per la cronaca il primo atto dell’opera, dal titolo Stories verrà ripubblicato per Erased Tapes sotto le mani capaci di Nils Frahm (altro artista che da Berlino sta riscrivendo le regole del gioco).
Fujita ci sta facendo scoprire lo strumento come mai nessuno aveva fatto finora.
In uno scenario ambient, alle volte minimalista, altre a suo modo barocche, il vibrafono si rende esecutore di uno storytelling immaginifico. Come un penna per uno scrittore di romanzi, come un pennello per un pittore che si appresta a dipingere il più sublime degli affreschi, così le lamine vengono colpite da Fujita proiettando nell’etere visioni mozzafiato.
Tempeste di neve, animali fieri e liberi, amanti che si stringono mischiando la propria essenza in quella dell’altro, queste e molte altre sono le storie che ci vengono “narrate” all’interno di Book of Life. Un disco che incorona il vibrafono monarca nel suo regno con gli altri strumenti e il coro due passi più indietro ma assolutamente partecipi ed importanti nella rappresentazione in questo regno dove appunto ci porta Fujita, e dove nessuno ci aveva mai portato finora.
di Francesco Vaccaro
TRACKLIST:
- Snowy Night Tale
- Fog
- It’s Magical
- Old Automaton
- Book Of Life
- Harp
- Mountain Deer
- Sadness
- Misty Avalanche
- Cloud Of Light
