MAPUCHE – Non chiamarli mostri
Si intitola “Non chiamarli mostri” (Viceversa Records) il nuovo album del musicista e cantautore siciliano Mapuche, nome d’arte di Enrico Lanza.
Una raccolta di racconti di depressione, alienazione dal mondo circostante, bisogno di rifugiarsi nei cosiddetti mostri.
Dice lui stesso: «A distanza di tempo parlare di “Non chiamarli mostri” è come parlare di un incendio che mi ha travolto. Anziché provare a spegnerlo, ho contribuito ad alimentarne la forza e l’esplosività. È anche difficile descrivere la gestazione, lunga e complessa, dovuta in parte alla distanza chilometrica che separava i diversi ‘attori’ coinvolti nella realizzazione del disco, in parte al Covid e alle conseguenti restrizioni e infine alla povertà dei mezzi adoperati. Ho definito questa mia fatica un “fuoco incontrollato”, perché, a differenza di altri miei lavori, questo in un certo senso è venuto fuori da solo ed è stato frutto delle circostanze, come quella che mi ha portato a chiedere la produzione artistica a Elia Billoni (aka Dino Fumaretto), che ha deciso di accettare, rivelandosi il solo in grado di trovare la giusta chiave agli arrangiamenti delle canzoni.
“Non chiamarli mostri” è stato un cammino lunghissimo, un perenne brancolare nel buio, un continuo rallentare e ritardarne la fine: è probabilmente un esempio di come non si dovrebbe fare un disco, ma per una volta abbiamo deciso di non rispettare la consueta modalità di lavoro; l’aver avuto più tempo ci ha permesso di approfondire i contenuti e le melodie di ogni singolo brano, dando loro la miglior veste possibile».
Con l’ausilio di Dino Fumaretto, il disco non si discosta mai da una sensazione di disagio, e la scelta del tappeto sonoro è assolutamente coerente con le liriche di Mapuche.
Le chitarre distorte e le incursioni nella psichedelia ci accompagnano in una visione anch’essa distorta della propria esistenza.
Le domande che si insinuano nella mente al termine dell’ascolto sono queste: “Siamo davvero sicuri che questa sia una visione distorta della vita o non sia davvero ciò a cui ci sta portando questa società malata dai ritmi frenetici? Corriamo per arrivare dove e a cosa? Non dovremmo fermarci a pensare?”.
MARCO PRITONI
Tracklist:
01. L’orologio
02. Cosa nasconde la mia mente
03. Non chiamarli mostri
04. Masso
05. Canzone sull’infelicità
06. Il male oscuro
07. Lucertola
08. Uomini che lavorano
09. Erlebnis
Credits:
Testi e musiche di Enrico Lanza
Enrico Lanza: voce e chitarra elettrica
Elia Billoni: sintetizzatore, chitarra elettrica, cori, rumori
Tazio Iacobacci: percussioni in “Erlebnis”.
Alessandro Fiori: bouzouki in “Canzone sull’infelicità”
Registrato a Casa Fumaretto
Voci registrate da Giuseppe “Lacinskij” Schillaci al Red Basement di Catania
Missato da Rocco Marchi allo Studio Obst und Gemüse di Bologna
Mastering a cura di Gengy Di Guglielmo presso Zenith Area Monza (MB)
Produzione artistica di Dino Fumaretto
Progetto grafico di Francesca Tradii
Foto: Tazio Iacobacci
VOTO
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.