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MANUPUMA – CUORE LEGGERO

MANUPUMA – CUORE LEGGERO

Poche volte mi è successo che, fin dal primo ascolto, un album ci mettesse pochissimo tempo per percorrere la distanza che intercorre tra orecchie e cuore.

Cuore Leggero, il nuovo album di Manupuma, cantautrice e attrice teatrale, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ci è riuscito.

Un album scritto insieme a Michele Ranauro, in arte De Maestro, musicista e produttore raffinato di stampo jazz, al fianco di Manupuma sin dagli esordi. La produzione è affidata invece a Taketo Gohara, produttore e arrangiatore nipponico che da anni lavora con alcuni dei più grandi artisti della scena musicale italiana da Brunori Sas a Elisa, da Biagio Antonacci a Motta passando per Negramaro e Capossela con il quale vanta una collaborazione consolidata.

La tracklist apre con “Pioggia”, vissuta come elemento taumaturgico che tutto sana, terra ma anche anima, basta aprire il cuore e sentirla, lasciarsi attraversare dalla natura che è sempre amore. La pioggia cade su tutti, buoni e cattivi, santi e assassini e si spera che porti un nuovo sentire e una nuova visione con la calma e la luce dopo il temporale.

Si passa poi a “Chinatown”, brano anticipato da “Le luci di Chinatown” e dal suo remix, sperimentazioni sonore del brano originale, omaggio ad un quartiere che Manupuma ha adorato e vissuto in diverse parti del mondo. Chinatown non è visto solo come luogo fisico ma come linea di confine che se oltrepassi tutto può cambiare. Chinatown è integrazione e speranza.

La traccia numero tre è “Neve”, una canzone che descrive quel tipo di amore che, una volta incontrato, rimane per sempre dentro di noi. Incontri karmici che per loro natura sono più forti e quando si chiudono è come se una parte morisse con loro ma, in realtà è il contrario.

La tracklist prosegue con “Vorrei”, un brano che prende spunto dal bellissimo film di Emir Kusturica Gatto Nero, Gatto Bianco, parla di gelosia e Manupuma affronta l’argomento dal punto di vista di una gitana radiosa e spiritosa perché “La vita è una follia che ti sorprende quando scappi via”. Taketo è un alchimista nel creare chimica tra suoni e creare mondi, in “Vorrei” gioca con ritmiche balcaniche, tromboni e trombe dando vita ad un episodio musicale che sembra uscire dal più ispirato Goran Bregovic.

Petra” invece è una canzone che parla di amicizia e di sorellanza, un inno alla bellezza della fragilità. È un brano sulle donne ma prima ancora del femminile parla del femmineo, lo stato psicologico che non appartiene solo alle donne ma è un’attitudine alla dolcezza. Un amore più ampio.

Durante la pandemia Manupuma decide di utilizzare alcuni dei suoi brani inediti per progetti trasversali e “Nucleare”, traccia numero sei, è uno di questi. Esce nel 2020, per sostenere un progetto benefico della Fondazione Rava, ed è cantato in coppia con Arisa, amica di Manupuma. Me ne sono innamorata al primo ascolto ed ho pensato che fosse il nitido manifesto di alcuni degli aspetti di questo tempo. Che la vita continui senza pericoli e paure, perché solo negli occhi di un bambino troveremo sempre l’amore vero ad indicarci la strada (Arisa, Corriere della sera).

L’album ospita la versione in cui è Manupuma a cantare l’intero brano.

Si passa poi a “Foresta Verde”, metafora di un viaggio interiore che porta alla rinascita. Uno spazio dell’anima e per l’anima, un sostegno per affrontare, senza paura, le difficoltà ma anche un simbolo che vede la natura primordiale riprendere i propri spazi. Un racconto in musica in cui Manupuma sottolinea l’importanza e la libertà dell’essere se stessi, senza pregiudizi ma anche il desiderio di inclusione e self expression. Valori che rimettono al centro l’uomo e il suo rapporto con la natura. Sonorità delicate, nate dopo due anni di lavoro e ricerca interiore, creano foreste mischiandosi con la sezione d’archi arrangiata da Stefano Nanni con il quartetto Edodea di Edoardo De Angelis.

Onde”, traccia numero otto, è una poesia blues, un racconto e un invito a lasciarsi andare a pensieri bellissimi. Il brano unisce Manupuma e Michele Ranauro, coautore, alla ricerca da cui erano partiti per scrivere “Charleston” a cavallo tra il jazz e il blues di un vecchio cabaret senza tempo.

“Onde” come “Nucleare” sono lasciati in versione demo, due bonus track acustiche.

A chiudere la tracklist troviamo “Polvere” brano che esprime musicalmente e vocalmente il riflesso dell’anima, un “grido” dolce di dolore che si aggrappa alla musica, spezzandosi, ritrovandosi, trasformandosi assieme alla melodia.

Un brano che Manupuma dedica a suo padre che non c’è più.

“Petra” insieme a “Vorrei” e “Chinatown” sono i brani dove Manupuma rivendica il suo modo di scrivere ritmico e veloce e dove il cinema e il teatro diventano elementi imprescindibili della fase compositiva.

“Foresta Verde”, “Polvere”, “Onde”, “Nucleare” e “Neve” sono brani più spirituali. Manupuma chiama l’acqua, il vento, la polvere, la neve e li usa come elementi salvifici per ripulire l’anima come in un’iniziazione sciamanica.

Nei testi Manupuma utilizza parole e assonanze poco comuni che non mancano mai di suonare ironiche e leggere e al tempo stesso intense e profonde, sorretti dall’uso molto consapevole di una voce sempre in equilibrio sul filo dell’emozione e capace di regalare intensità ad ogni brano. Una scrittura che attinge da un universo mistico dove esseri e natura, spirito e materia, mente e corpo sviluppano connessioni nella continua ricerca di armonia e equilibrio.

Come ho scritto all’inizio di questo articolo, Cuore Leggero è un disco che riesce nel piccolo miracolo di arrivare direttamente al cuore dell’ascoltatore, un disco che, a detta della stessa artista milanese durante una mia recente intervista, “è come se fosse un libro, con tante storie diverse dentro oppure, come hai scritto tu, tanti piccoli cortometraggi, volevo creare un album così, che non dovesse seguire mode, classifiche, che non dovesse seguire per forza uno stile musicale dall’inizio alla fine”.

MARCO PRITONI

Tracklist:

1 – Pioggia
2 – Chinatown
3 – Neve
4 – Vorrei
5 – Petra
6 – Nucleare
7 – Foresta Verde
8 – Onde
9 – Polvere

Credits:
Cuore Leggero è registrato presso il Noise Studio di Milano
Produttore artistico: Taketo Gohara
Hanno suonato: Alessandro Stefana “Asso” – chitarre / Mauro Ottolini – ottoni / Filippo Pedol – contrabbasso / Vincenzo Vasi – teremin e vibrafono / Michele Ranauro – pianoforte e arrangiamenti / Nicolò Fornabaio – batteria / Ronnie Jones – cori / Stefano Nanni – arrangiamento archi /Edodea di Edoardo De Angelis – quartetto d’archi

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