LOVEBITES – Clockwork Immortality
Esce con un po’ di ritardo questa recensione, ma delle Lovebites bisogna parlarne. Avete letto bene, le Lovebites, perché sono una band di cinque ragazze giapponesi, belle, sembrano modelle dagli occhi a mandorla e a vederle in foto in effetti sembrano una di quelle band di j-pop. Ma niente di tutto questo, nelle vene delle Lovebites scorre tanta cultura di heavy metal e queste ragazze sanno anche suonare alla grande, specialmente le due chitarriste Midori e Myako. “Clockwork Immortality” è un album trascinante e suonato con grande personalità che spesso e volentieri rimanda al metal neoclassico degli anni ottanta, ma c’è anche il power metal, lo speed e il thrash e ci sono poi loro le cinque ragazze, delle chitarriste ne abbiamo già parlato e ottime performance arrivano anche dalla voce di Asami e da una sezione ritmica potente e abbastanza precisa con Miho al basso e Haruna alla batteria. Bello l’intro acustico di “Addicted”, il brano sembra strumentale ma poi esplode in uno speed thrash in doppia cassa e ottimi sono gli interventi delle due chitarre, sempre in stile neoclassico, nonché il duello tra chitarra e tastiere, quest’ultime suonate dalla chitarrista Myako. Anche “Pledge Of The Saviour” è puro heavy metal e i riferimenti vanno ricercati nei migliori Loudness, leggendaria heavy metal band conterranea delle Lovebites e “Rising” è speed metal ma con un ritornello melodico e orecchiabile.
Ci sono altri ottimi brani da menzionare, “Empty Daydream“ e le sue influenze AOR, “Mastermind 01”,che alla contrario suona sporco e violento, “M.D.O.”, thrash violento e serrato. Il finale è per “We The United”, splendido brano dove torna il metal neoclassico e le due chitarre sfidano i loro colleghi maschietti e “Epilogue”, un vero epilogo, il brano migliore dell’intero album, arpeggi di chitarra acustica e un pianoforte ci accompagnano in questo viaggio finale, poi atmosfere sinfoniche che accompagnano una delle migliori performance vocali di Asami e assoli di chitarra espressivi e toccanti, il tutto porta al finale che evoca i Rising Force di Yngwie Malmsteen e le magniloquenze dei Queen. Un grande album e al momento che leggerete questa recensione dopo pochi giorni uscirà il nuovo e noi saremo pronti a parlarne.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Addicted
- Pledge Of The Saviour
- Rising
- Empty Daydream
- Mastermind 01
- M.D.O.
- Journey To The Other Side
- The Final Collision
- We The United
- Epilogue
Label: Arising Empire/Victor Entertainment
Genere: Heavy Metal/Power Metal
Anno: 2018
VOTO
Band:
Asami: Voce
Midori: Chitarra
Myako: Chitarra e tastiere
Miho: Basso
Haruna: Batteria
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!