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LEPROUS – Melodies Of Atonement

LEPROUS – Melodies Of Atonement

Rimango veramente meravigliato ad ogni uscita dei norvegesi Leprous, una band che stupisce per la sua proposta musicale, un genere inetichettabile ma che possiamo inserire nel flone del progressive rock e progressive metal, anche se realmente i norvegesi non fanno nè l’uno nè l’altro. Nel nuovo album “Melodies Of Atonement” la band sperimenta e riesce sempre a stupire con un sound spesso drammatico e dark, ma che affascina anche per la sempre splendida e quasi surreale voce di Einar Solberg, unica nel vero senso della parola. Una base di tastiere elettroniche, una ritmica doom, atmosfere dark e la voce teatrale di Einar Solberg, questo è solo l’inizio di “Silently Walking Alone”, brano dall’incedere quasi incerto, ogni strumento sembra seguire una propria strada, ma il tutto viaggia alla perfezione ed il refrain è dark e drammatico e “Atonement”, che continua ad avere parti elettroniche e prosegue senza avere una linea da seguire, il Leprous sound continua a delinearsi sempre di più e rimane difficile fare riferimenti con altri gruppi e difficile da etichettare. Il terzo brano è “My Specter”, progressive rock? Forse!! Ma non quello che molti prog maniac si aspettano, progressive rock alla Leprous, sperimentale e drammatico, senza assoli di chitarra o di tastiere, un sound che si amalgama creando un paesaggio spesso surreale e la voc di Solberg ti entra nell’anima, bella, drammatica, struggente, teatrale e unica.

Arriviamo alla quarta traccia “I Hear The Sirens”, atmosfere progressive e dark, ballad timida, soffusa, sofisticata e delicata e “Like A Sunken Ship”, song che ha dell’incredibile, da una certa new wve sensa tempo ne età e cresce e progredisce, diventa alternative metal e progressive metal e la voce che lascia esterefatti e a bocca aperta, delicata nella parte iniziale e esplode poi in scream, growls ed acuti quasi impossibili. Si torna a sonorità più lineari, se così si può dire, con “Limbo”. Cosa dire poi di “Faceless”, con i suoi quasi sei minuti e mezzo di durata, un contrabbasso ed un pianoforte nella parte iniziale e un sound tra soul e fusion con accellerazioni alternative metal e come se non bastasse, cori quasi gospel nel finale. Altri tre brani, “Starlight”, trascinante ed avvolgente e dove c’è l’unico guitar solo nell’intero album, tra l’altro molto particolare, “Self-Satisfied Lullaby”, con cori ed intrecci vocali che fanno rabbrividire e “Unfree My Soul”, con un’altra impeccabile ed emozionante performance vocale di Einar Solberg. Una band che mi stupisce, mi affascina album dopo album, un album quest’ultimo, per me di poco inferior al precedente “Aphelion” del 2021, ma ugualmente unco nel suo genere.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Silently Walking Alone
  2. Atonement
  3. My Specter
  4. I Hear The Sirens
  5. Like A Sunken Ship
  6. Limbo
  7. Faceless
  8. Starlight
  9. Self-Satisfied Lullaby
  10. Unfree My Soul

Label: Inside Out Music/Sony Music
Genere: Progressive Metal/Progressive Rock/Alternative
Anno: 2024

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VOTO

Band:
Einar Solberg: Voce e tastiere
Tor Oddmund Suhrke: Chitarra
Robin Ognedal: Chitarra
Simen Børven
Baard Kolstad: Batteria

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