LAZULI – Le Fantastique Envole De Dieter Bohm
Si formano nel 1998 i Lazuli ad opera dei fratelli Claude e Dominique Leonetti e cercano di allargare gli orizzonti del solito progressive rock con innesti di world music, di folk e di intuizioni di alto livello che li porta ad avere subito un buon seguito giù con i primi due album, “Lazuli” del 1999 e “Amnèsie” del 2004. Il loro sound si evolve sempre di più e nel 2018 creano “Saison 8”, un album molto particolare e creativo, raggiungendo i vertici di band francesi come Halloween e Minimum Vital, una creatività che raggiunge il massimo con il nuovo “Le Fantastique Envole De Dieter Bohm”, un album diviso in atti, come un’opera teatrale e è un concept album dedicato a un loro fan che li segue sempre e in ogni concerto, Dieter Bohm appunto, ma una storia romanzata e resa favolistica. “Sol” è il Prologo che unisce progressive e folk ma con un sound più moderno e che si avvicina al new folk di oggi, bello il finale dove entra anche la chitarra a dare più enfasi al brano e il primo atto è composto da “Les Chansons Sont Des Bouteilles A La Mer”, altro brano che getta un ponte tra un sound vintage ed uno più moderno ed al passo con i tempi, grazie a ritmiche elettroniche accompagnato da tutte quelle sfumature che contraddistinguono il progressive rock e da “Mers Lacrymales”, splendido brano che apre alla musica celtica e a parti sinfoniche grazie ad archi creati dalle tastiere di Roman Thorel.
Il Secondo Atto è composto invece da “Dieter Bohm”, che inizia un po’ alla Tangerine Dream, ma si trasforma subito in un rock progressivo dilatato ed aperto ad altre esperienze musicali fino ad arrivare ad alcune particolarità del sound dei Police e degli U2 e da “Baume”, stavolta dalle sonorità lente, nostalgiche e dark dettate più che altro da dolci note pianistiche e da affascinanti parti vocali e da delicate carezze armoniose. Arriviamo al Terzo Atto che ha la sola “Une Visage Lunaire”, dove gli accordi di chitarra acustica ci rammentano i Genesis Gabriel era e poi tastiere maestose e epiche cambiano un pò il panorama musicale e splendido è il guitar solo di Gederic Byar. C’è anche il Quarto Atto, con “L’Envol”, affascinante strumentale che apre le porte a “L’Homme Volant”, una progressive ballad scandita da altre ottime performance vocali e da ottime e cullanti parti strumentali. Il finale, ovvero l’Epilogo risponde al nome di “Danse Les Mains De Dieter”, altro ottimo brano dall’incedere maestoso e dal finale epico che chiude degnamente un album particolare di una band altrettanto particolare.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
Prologue
- Sol
Acte 1
- Les Chansons Sont Des Bouteilles A La Mer
- Mers Lacrymales
Acte 2
- Dieter Bohm
- Baume
Acte 3
- Un Visage Lunaire
Acte 4
- L’Envol
- L’Homme Volant
Epilogue
- Danse Les Mains De Dieter
Label: L’Abeille Rode
Genere: Progressive Rock
Anno: 2020
VOTO
Band:
Claude Leonetti: Leode
Gederic Byar: Chitarra
Romain Thorel: Tastiere e corno francese
Vincent Barnavol: Batteria, percussioni e marimba
Dominique Leonetti: Voce e chitarra
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!