KYOJI YAMAMOTO – 2020
Il nuovo album di Kyoji Yamamoto, chitarrista giapponese che ha legato il suo nome a gruppi storici di hard rock e heavy metal del Sol Levante, conferma le sue qualità sia come chitarrista e compositore e in “2020” mette tutta la sua passione e professionalità. “Adventure 2020” è un brano bellissimo, un tappeto di tastiere accompagna le tessiture armoniche della chitarra di Yamamoto, ci sono arie giapponesi nel sound e il brano poi si evolve ricordando i Vow Wow, band dove il chitarrista militò anni fa e “Blue Moon” rallenta i ritmi tra jazz, smooth jazz, new age e progressive e il cuore comanda le dita di Yamamoto in “Prayers”, una vera preghiera espressa in note, struggente e passionale. A seguire c’è “Spiral Dive”, song più heavy e trascinante e il chitarrista mette in mostra tutta la sua tecnica strumentale con virtuosismi eccellenti e “A Billion Years” altra ballad progressive e intimista. I restanti tre brani sembrano essere come una suite, non sono uniti tra loro ma alcune armonie si ripetono, specialmente le ambientazioni new age, sullo stile del Marty Friedman degli anni 90. “Hymn Of Music Lover”, inno dedicato a tutti gli amanti della musica, “Vermilion Kingdom” che ha melodie più prog e “After Rain Comes Shine”, dove la musica è accompagnata dallo scrosciare dell’acqua e da un guitar work incredibilmente perfetto e meraviglioso. Kyoji Yamamoto dimostra di essere un grande chitarrista con tecnica e cuore e oggi non ce ne sono poi così tanti.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Adventurer 2020
- Blue Moon
- Prayers
- Spiral Dive
- A Billion Years
- Hymn Of Music Lovers
- Vermilion Kingdom
- After Rain Comes Shine
Label: Timeless Records
Genere: Heavy Metal/Progressive Metal/Shred
Anno: 2020
VOTO
Band:
Kyoji Yamamoto: Chitarra, basso, tastiere e programmazione
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!