KIKO LOUREIRO – Open Source
Se non fosse uscito “No Gravity” nel 2005, sicuramente avrei considerato “Open Source”; la quinta fatica discografica di Kiko Loureiro, un vero capolavoro, ma è anche vero che se non fosse uscito, non sarebbe iniziata la carriera discografica del chitarrista brasiliano. Dopo una serie di album vicino al mondo della fusion, ma sempre con i piedi ben piantati in quello del metal, con “Open Source” c’è un ritorno al metal, al progressive metal e allo shred più sfrenato e fantasioso. “Overflow” ha un intro molto prog e sinfonico, arpeggi con chitarra pulita, ma si accende subito la distorsione e il brano si ravviva subito in crescendo con contaminazioni thrash metal e subito dopo con virtuosismi neoclassici e con un guitar work eccellente e ricco di sfumature, Kiko Loureiro mette in questo brano tutto il suo talento, il suo estro, la sua fantasia compositiva, la sua tecnica strumentale ma anche un grande gusto per la melodia e tanto feeling.
Di seguito c’è “Edm (E-Dependent Mind)”, altra splendida song dalle melodie più aperte e dilatate e il chitarrista brasiliano ci regala momenti chitarristici di incredibile purezza e di grande professionalità, riff fraseggi e solos e la sezione ritmica con Felipe Andreoli al basso e Bruno Valverde alla batteria, creano un muro sonoro tecnico e perfetto per la acrobazie di Loureiro e un piccolo spazio lo hanno anche le tastiere, suonate dallo stesso chitarrista e ancora c’è “Imminent Threat”, furioso thrash metal strumentale e Marty Friedman è qui come ospite a rafforzare le parti chitarristiche e tornano in mente i Cacophony strumentali, la band che vedeva Friedman duettare con un atro grande ma sfortunato shredder, Jason Becker. Molto sperimentale e prog è “Liquid Times”, brano dove Loureiro divide le sue parti di chitarra con Mateus Asato (chitarrista brasiliano fusion) e un tocco di malinconia nelle parti più melodiche e “Sertao” che ha ritmiche che riportano al folklore brasiliano, ma tanto metal e shred per un brano trascinante e che imprigiona in parti chitarristiche a dir poco fantascientifiche e perfette.
L’album continua con “Vital Signs”, altra song che rapisce il cuore per i fraseggi toccanti e per il tocco chitarristico ed il gusto della melodia del chitarrista carioca e “Dreamlike” entra anche nell’anima oltre che nel cuore, una ballad struggente ma energica nelle ritmiche. Ci sono ancora 4 tracce, “Black Ice”, altro brano molto tecnico e sperimentale con ritmiche distorte, dispari, impenetrabili e che sembrano giocare con le parti di chitarra, parti veloci e virtuose, “In Motion”, altra traccia spettacolare e che fa chiudere gli occhi e riflettere e con molti spunti progressivi e ancora “Running With the Bulls”, dove torna il folk e le ritmiche brasiliane, stavolta sempre più nascoste tra riff durissimi, intrigati e intriganti e ci sono anche momenti di flamenco con battiti di mano a tempo e chitarra acustica e le dita di Kiko Loureiro corrono in lungo ed in largo nel manico della sua chitarra e anche la mano destra dà plettrate che non dimenticheremo mai e veramente in chiusura c’è “Du Monde”, con una splendida introduzione di chitarra acustica, ma arrivano poi riff distorti e dalla vena malinconica che firmano un brano che ci porta verso altri dimensioni, dove la chitarra diventa una compagna che dà gioia e felicità e dove Kiko Loureiro conferma la sua grandezza non solo come chitarrista, già dimostrato con Angra e Megadeth, ma anche come compositore e shredder d’eccellenza. Un album incredibilmente grandioso!!
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Overflow
- Edm (E-Dependent Mind)
- Imminent Threat
- Liquid Times
- Sertao
- Vital Signs
- Dreamlike
- Black Ice
- In Motion
- Running With The Bulls
- Du Monde
Label: Autoproduzione
Genere: Progressive Metall/Shred
Anno: 2020
VOTO
Band:
Kiko Loureiro: Chitarra e tastiere
Felipe Andreoli: Basso
Bruno Valverde: Batteria
Special Guests:
Marty Friedman: Chitarra in “Imminent Threat”
Mateus Asato: Chitarra nel brano “Liquid Times”
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!