Kanseil – VAIA
Una delle realtà emergenti del panorama folk-metal italiano ed europeo, i Kanseil approdano con Vaia al terzo full-length. Fin dagli esordi, uno dei tratti salienti e distintivi della loro produzione artistica è sempre stato quello di affrontare temi legati ad una terra che porta con fierezza le ferite e le cicatrici del passato, narrando vicende storiche più o meno note al grande pubblico. Portando avanti questo fil-rouge con sincera partecipazione emotiva, ‘Vaia’ (dal nome della disastrosa tempesta che si abbatté sulle Dolomiti nel 2018) si pone come il disco della consacrazione stilistica ed artistica, candidandosi già in questo inizio di anno come uno dei lavori cardine del settore. Lo stile folk-metal narrante sempre più complesso ed articolato viaggia parallelo con la maturazione personale e musicale della band, che ha sempre raccolto consensi ma che è stata protagonista di una ascesa entusiasmante nell’ultimo periodo, grazie ad una costante presenza su palchi prestigiosi sia in Italia che in Europa. Ed è sorprendente osservare quanto lontano i Kanseil sono arrivati.
Sono la riconciliazione spirituale, gli impulsi popolari e la difesa della natura le principali ispirazioni dell’ensemble trevigiano, tanto che in ogni testo si respira epicità. È difficile descrivere in poche parole il sound dei Kanseil nella sua interezza: da radici marcatamente folk, i nostri evolvono in maniera corposa e variegata tutti gli stilemi abituali del genere. Merito dell’ottimo screamer Andrea Facchin, in grado di spaziare in ogni tipo di armonia rimanendo sempre nell’ambito aggressivo, delle magniloquenti, pompose e onnipresenti trame chitarristiche del tandem Mazzucco-Salvador. Sin dagli esaltanti promo-single “Antares” e “Hrodgaud” si scoprono tutte le peculiarità riscontrabili nell’album: riff molto incisivi, un largo uso di altri strumenti folk quali cornamuse, kantele, rauschpfeife e flauti, dei testi senza mezzi termini che mirano a risvegliare la coscienza e la consapevolezza dell’ascoltatore. Si fregiano inoltre di video-clips che rivelano i due punti di forza e le due anime dei Kanseil, quella introspettiva ed ecologista da un lato (Antares) e dall’altro, tutta la trascinante carica dei loro live-shows (Hrodgaud).
Si tratta di un processo di sintesi non facile, di due ere che trovano finalmente uno spazio in comune, nei riferimenti naturalistici e nell’ispirazione storica. Un’accurata commistione tra un’impetuosa malinconia e frangenti più energici e ruvidi, un disco che sa bilanciare tutti i cardini in un amalgama centrato, ricco, avvinto da un’emotività pura e primigenia.
Davanti agli occhi dell’ascoltatore si dipanano paesaggi di una bellezza drammatica. Arpeggi solitari di chitarra, accompagnati in seguito da un addolorato commento di flauto, fungono da introduzione a “Pian Dei Lovi”, momento in cui il maestoso sinfonismo ritorna di gran carriera, avvalendosi di una finezza lirica e di cori ulteriormente perfezionati, carichi di trasporto (supportati da Davide Cicalese ed Elisabetta Rossi dei Furor Gallico). La sinergia folk/metal si articola attraverso snodi romantici, proiettati verso un passato che pare un miraggio, una visione di epoche vissute (“La Strada dei Cento Giorni”), che trasporta la composizione in una dimensione eterna. Oppure amplifica ulteriormente i tratti elettrici, avanzando spavaldi in uno scenario di nebbioso e solido epic-metal (“Antares”). “Hrodgaud” – la storia della rivolta longobarda del 776 guidata da Rodgaudo – rappresenta la giusta commistione di tutti gli elementi, partendo da una base di solido death metal ed intrecciando sapientemente inserti di musica medievale, proiettandoli nel presente.
Non manca di abbellire la raccolta una levigata gemma quale “Haereticalia”, appena increspata da impalpabili tracce acustiche, prima che il cambio melodico ne alteri la forma con un passo più svelto e vivace. Ma è nell’imponenza quasi sacrale di pezzi ben più estesi che la fiamma dell’ispirazione appare più chiara, che i Kanseil celebrano la propria accorata essenza nel pieno del suo potere. Laddove la title-track intreccia melodie dal passo corale con un infuocato commento sonoro che riassume la maestosa bellezza del loro suono, avvinto da una potente ammirazione, come se il cielo stellato avesse rivelato i misteri del creato.
Questo è il suono di una band che non si pone limiti, ma è anche il tono tagliente che non ha dimenticato cosa significhi riunirsi in uno studio e portare avanti la sincerità di un lavoro paziente e meticoloso. Il sound raffinato della produzione incontra l’energia grezza della band a metà strada, e il risultato è più organico e autentico di molti album sovraprodotti là fuori. Ognuna di queste 10 canzoni ha qualcosa di molto speciale da offrire. Sospesi tra l’enigma e l’ammirazione solenne nella sua manifestazione, i Kanseil scrivono un nuovo passaggio della loro sconvolgente indagine storica e spirituale, volta a un incanto sempre più totale.
Ivan Faccin
Genere: Folk Metal
In uscita il 26 Gennaio 2024 per Bagana B District Music
Distribuito da Pirames International
Tracklist:
- Solitaria Quiete
- Pian dei Lovi
- Antares
- Haereticalia
- Rivus Altus
- La Strada dei Cento Giorni
- Kosakenland
- Hrodgaud
- Vaia
- Landro
Credits:
Registrato al New Sin Studio (TV) da Luigi Stefanini
Registrato al The Central Recording Studios (TV) da Andrea Sala Danna
Mixing e Mastering a cura di Christian Nolli presso Temple of Noise (RM)
Musica e testi prodotti da Kanseil
Artwork disegnato da Manuel Scapinello Illustration
Artwork colorato da Eddy Talpo
VOTO
Band:
Andrea Facchin: vocals
Luca Zanchettin: bagpipes, kantele
Dimitri De Poli: bass, backing vocals
Luca Rover: drums, backing vocals
Stefano Da Re: rauschpfeife, whistles
Davide Mazzucco: guitars
Marco Salvador: guitars, backing vocals
Special Guests:
Davide Cicalese ed Elisabetta Rossi (Furor Gallico) su Pian dei Lovi e Solitaria Quiete
Federica Leandro su Hrodgaud e Landro
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vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.