JON ANDERSON – 1000 Hands
Il nuovo album solista di Jon Anderson, per i più distratti, la voce storica degli Yes, era già uscito nel 2020 con il titolo “1000: Chapter One”. Riedito poi nel 2021 con “1000 Hands”, quindi sicuramente non ci sarà un volume 2 e non si sa il motivo del ripensamento. Quello che si sa è che Jon Anderson è riuscito a firmare uno dei suoi lavori solistici più belli ed anche più complessi. Un caleidoscopio di suoni, di note, di luci e di colori, aiutato da tantissimi ospiti illustri e anche amici di Anderson, tra cui Alan White, Steve Howe e Chris Squire, che condivise i migliori anni con gli Yes e anche altri grandi nomi come Ian Anderson dei Jethro Tull, Billy Cobham, Stuart Hamm e tantissimi altri anche lo scomparso, oltre al già citato Chris Squire, Chick Corea e ancora due grandi violinisti come Jerry Goodman e Jean-Luc Ponty e la sezione fiati dei Tower Of Power.
“Now” è una splendida introduzione, breve e sognante, poco più di un minuto dove una chitarra acustica e la meravigliosa voce di Jon Anderson cattura l’anima con ricordi che vanno direttamente ai migliori Yes e un po’ di world music ritmata alla Peter Gabriel con influenze celtiche caratterizzano “Ramalama”, altra splendida song con quegli intrecci vocali che avvolgono ed emozionano e in tutta la sua durata il brano è uN susseguirsi di emozioni dove il cantante unisce varie culture facendole convivere con gioia e voglia di vivere in un mondo pacifico. Dopo questa danza arriva “First Born Leaders”, altra danza tribale, un omaggio all’Afro Music, al folklore africano, ma con tracce di rock progressivo a volta nascoste ed altre più presenti e con ammalianti cori femminili e “Activate” dove la presenza degli Yes e del rock progressivo è più marcata, una chitarra acustica e un flauto avvolgente introducono il brano, poi arie sinfoniche e la voce di Anderson, quasi nove minuti di pura arte espressa in musica e in note.
Un tuffo a Honolulu nelle note di “Makes Me Happy”, brano lontano dal prog ma solare e ben fatto e “Now Variations”, breve intermezzo di un minuto circa molto sinfonico e che riprende il tema musicale del primo brano. Di seguito “I Found Myself” che ci riporta ancora una volta ai momenti più intimisti degli Yes, “Twice In A Lifetime”, con un violino che incanta, una fisarmonica e una chitarra acustica e come d’incanto la voce di Anderson e un clavicembalo. Altri tre brani, “WDMCF”, particolarissimo brano tra progressive, elettronica e divagazioni techno, “1000 Hands (Come Up)”, attaccato al precedente brano dopo un finale di pianoforte, con influenze stavolta jazz e fusion e “Now And Again”, altra splendida song che riprende nuovamente quella trama sognante del primo brano, ma più estesa e molto progressiva. Jon Anderson va oltre, esplora, unisce, colora, sperimenta e non dimentica di essere stato l’indimenticabile voce degli Yes.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Now
- Ramalama
- First Born Leaders
- Activate
- Makes Me Happy
- Now Variations
- I Found Myself
- Twice In A Lifetime
- WDMCF
- 1000 Hands (Come Up)
- Now And Again
Label: Blue Elan Records LLC
Genere: Progressive Rock/World Music
Anno: 2019/2021
VOTO
Band:
Jon Anderson: Voce e chitarra acustica
Tommy Calton: Chitarra
Mitch Corbin: Banjo
Tim Franklin: Basso
Carmine Appice: Batteria nel brano 2
Matt Brown
Michael Franklin: Tastiere
Jason Thomas: Violino
Voices Of Lindahl: Cori
Larry Coryell: Chitarra nei brani 3 e 4
Steady Joseph: Percussioni
Brian Snapp: Sax
Charlie DeChant: Sax
Pat Frost: Steel drums
Chris Squire: Basso
Alan White: Batteria
Ian Anderson: Flauto
Rick Derringer: Chitarra
Jerry Goodman: Violino
Chick Corea: Pianoforte
Billy Cobham: Batteria
Jean-Luc Ponty: violino
Steve Howe: Chitarra
Stuart Hamm: Basso
The Tower Of Power Horn Section
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!