JOE VICTOR – Night mistakes
Sotto il nome di Joe Victor a dispetto di quel che può sembrare si cela una band (e non un singolo personaggio) che dopo essersi formata nel 2014, ha calcato i palchi dei locali della capitale divenendo anche appuntamento fisso con faticose ed inconsuete esibizioni che hanno toccato anche le quattro ore di durata. Esibizioni in cui la band sguazza tra energia e sudore, mostrando una capacità non comune di fusione di generi, dal folk/rock ad una dance sofisticata, alternando una variegata combinazione tra cantautorato di estrazione tricolore, gospel ed impasti sonori che potrebbero che potrebbero accompagnare fotogrammi di una movimentata vita quotidiana. I pezzi manifestano sempre una gran vitalità anche quando l’aria si fa meno tirate e le melodie più indulgenti, consegnando in prevalenza performances di impatto e che con poca fiducia ci si aspetterebbe da un gruppo (senza offesa…) di esordienti. Per capire che i sacrifici val sempre la convinzione di farli, il 2015 diviene l’anno del debutto discografico. BLUE CALL PINK RIOT prodotto da Fabio Grande, esprime con umiltà la multiforme ossatura sonora di cui è costituito, divenendo (come spesso capita con i dischi di esordio) un dinamico calderone in grado di riassumere tra rock, gospel e ballate varie la vita musicale della band sino a quel momento.
A quasi due anni di distanza NIGHT MISTAKES vuole essere il seguito di quanto realizzato in precedenza dai Joe Victor. Con Gabriele Mencacci Amalfitano (chitarra e voce), Valerio Almeida Roscioni (tastiere e voci), Michele Amoruso (basso) e Guglielmo Senatore (batteria), un gruppo oramai in crescita, i quattro sottopongono alle nostre orecchie dieci brani (come in precedenza, tutti rigorosamente in inglese!), su cui la notte dispiega costantemente le proprie ali , dove ironia, divertimento e ritmi movimentati vengono aspirati e riconvertiti alle esigenze di funky, gospel e di una scrittura (più) pop (e meno) rock da intrattenimento.
“Disco Folk Genial” scelto a far da traino all’ultimo lavoro e cancellando ogni dubbio (…se ve ne fossero ..), riesce a far convivere la disinibizione della disco music, balli russi e versi a la française, che fanno balzare alla testa molte affinità con l’immortale Boney M. e non solo per il video che lo accompagna. In “Superstar” dal chiaro rimando ai fratelli Gibb, una fresca e gioviale atmosfera notturna fa ricoprire alla chitarra in levare un andamento ritmico che completa le direttive di basso e batteria. L’apertura a suoni senza confini è presto dimostrata con “Goldenation”, dove una brezza arabeggiante si diffonde in nome di una musica universale che da noi non trova poi tanti rappresentanti, mentre le sfumature da intimo storyteller cresciuto ad Asbury Park, prendono piede nella confessione di “The Way of Love”. Alla dinamica “Night Music 1988” fa da contraltare nella seconda parte del disco (disponibile anche in formato vinilico), una musicalità maggiormente sbarazzina si assapora in “Freaks” contraddistinta da una leggerezza tutta estiva a cui segue a dovere l’esotica “Goombay Drums” che riesce ad essere un’allettante combinazione tra andatura caraibica e folk meno tradizionale. L’obbligato omaggio al Sud America arriva con “Charlie Brown” che con l’andamento gitano di “Vanities”, non fanno altro che confermare che sul disco non c’è uno stile da seguire, e che “Bye Bye …” dalla matrice bucolica induca ad essere canticchiata ed anche un’indovinata traccia di chiusura puntellata da un sensibile equilibrio.
Ad una elaborata ed indispensabile aria di internazionalità (e ci sarà pure un motivo se i quattro musicisti nel giro di un breve tempo sono saltati dai palchi dell’ Ohibò di Milano e di quello dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Troubadour di Londra fino allo Sziget Festival di Budapest!), il gruppo paga però un maggior pegno per un’ibrida identità musicale che amplierà sicuramente l’audience e che non priva questo secondo capitolo di buona fattura e giustamente più che meritevole di attenzione .
CLAUDIO CARPENTIERI
Voto 8/10
Tracklist:
- Disco Folk Genial
- Superstar
- Night Music
- Goldenation
- The Way of Love
- Charlie Brown
- Freaks
- Goombay Drums
- Vanities
- Bye Bye Eleonore Rose
Credits
Etichetta: Bravo Dischi
Pubblicazione: 13 ottobre 2017
Distribuzione: Believe Distribution Services International
Band:
Gabriele Mencacci Amalfitano:- Chitarra e Voce
Valerio Almeida Roscioni: Tastiera e Voce
Michele Amoruso: Basso
Guglielmo Senatore: Batteria
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Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…