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JOE SATRIANI -The Elephants Of Mars

JOE SATRIANI -The Elephants Of Mars

Sembra che oramai Joe Satriani suona e scrive brani quasi per gioco e se “Spaceshifting”, l’album del 2020, era un po’ spiazzante per la sua varietà di suoni, ma ugualmente dal grande fascino, il nuovo “The Elephants Of Mars” riesce a lasciare nuovamente a bocca aperta a ad occhi spalancati, un po’ stupiti! Ebbene si, le 14 tracce che compongono l’album sono molto particolari e anche stavolta però il giudizio finale è più che positivo. Il chitarrista statunitense sembra giocare più che suonare, ma a lui piace così, piace sperimentare e diciamo che è giusto che sia così. “Sahara” è l’opener song ed è stato anche il primo singolo e video, quindi in molti già lo conoscono, la traccia è affascinante e nella sua vivacità si nascondono note malinconiche, sempre dettate dalla classe del chitarrista statunitense e in quasi tutto l’album Satriani non si lascia andare in esibizioni di pura tecnica, come sa fare e ha fatto in passato, ma lascia guidare la sua mano più dal cuore e dalla voglia di sperimentare nuove sonorità, anche più semplici per il suo standard e “The Elephants Of Mars”, la title track, è sempre molto sperimentale, i fraseggi sono sempre dai toni malinconici e stavolta anche drammatici, una vera colonna sonora di un viaggio su Marte, diciamo anche alla ricerca di elefanti marziani, reggendo il gioco del chitarrista.

La terza traccia è “Faceless”, splendida ballad toccante e avvolgente, anche se il suo modo di suonare qui è diverso, alcuni fraseggi sembrano essere slegati tra loro, senza la fluidità della sua tecnica e “Blue Foot Groovy” non poteva che avere dei forti colori rock blues. Andando avanti c’è “Tension And Release”, stavolta un hard rock funky che vibra e fa vibrare con qualche scossa anche fusion e “Sailing The Seas Of Ganymede” ne rafforza la parte fusion e jazz rock. Con “Doors Of Perception” siamo a metà album e il sound si sposta sulla world music, momenti acustici e un affascinante viaggio nel Medioriente e “E 104th St NYC 1” è un altro brano dove traspare un interesse verso sonorità fusion e qui la chitarra di Satriani sa come incantare. Ancora alcuni brani come “Pumpin’”, ottima song che posso sintetizzare così, prog/funky/fusion, energia e groove a non finire, come “Dance Of The Spores”, uno dei brani più strambi della lunga carriera di Satriani, spaziale, cupo, spiazzante ma dal grande fascino, una specie di sinfonia cupa, dark e drammatica, forse suonata proprio su Marte e come “Night Scene”, altro brano molto particolare con ritmiche quasi ballabili, ma non storcete la bocca, la chitarra di Satriani c’è, come sempre, ricca di sorprese. Altri tre brani, “Through A Mother’s Day Darkly”, ottimo, magnetico e trascinante, “22 Memory Lane”, lenta e cullante song passionale e “Desolation”, dove c’è tutto il feeling e la passione che dalla mente e dal cuore il chitarrista trasmette non solo alle corde della sua chitarra, ma anche alla nostra anima. Finito l’ultimo brano si ritorna con la navicella sul Pianeta Terra, felici, anche un po’ sconvolti a dire la verità, un Satriani così è anche inedito, ma rimane una domanda…. ma ci sono veramente gli elefanti su Marte!?!?!?!?!

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Sahara
  2. The Elephants Of Mars
  3. Faceless
  4. Blue Foot Groovy
  5. Tension And Release
  6. Sailing The Seas Of Ganymede
  7. Doors Of Perception
  8. E 104th St NYC 1
  9. Pumpin’
  10. Dance Of The Spores
  11. Night Scene
  12. Through A Mother’s Day Darkly
  13. 22 Memory Lane
  14. Desolation

Label: Ear Music
Genere: Hard Rock/Shred
Anno: 2022

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VOTO

Band:
Joe Satriani: Chitarra
Rai Thistlethwayte: Tastiere
Eric Caudieux: Orchestrazioni
Bryan Beller: Basso
Kenny Aronoff: Batteria

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