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INNER VITRIOL – Intervista su “Live in Moscow”

INNER VITRIOL – Intervista su “Live in Moscow”

Ciao ragazzi, pubblicare un disco live è prerogativa delle grandi band, ma intanto raccontateci come è nata, nel 2018, l’idea di registrare l’evento? Avevate già in mente il pensiero di ricavarne un disco?
Ciao Maurizio! Intanto permettici di salutare tutti i tuoi lettori e di ringraziarli in anticipo per il tempo che ci dedicheranno, come noi ringraziamo Te per questa splendida possibilità. Quanto alla genesi del DVD+CD “Live in Moscow”, diciamo che è stato tutto abbastanza naturale: avevamo la possibilità di suonare, per la prima con la line-up che da allora si è poi stabilizzata ed è confluita nel nuovo monicker “Inner Vitriol”, in apertura ad una grande band come i “Sons of Apollo” di Portnoy, Sheehan, Sherinian, Thal e Soto, e ci è sembrato opportuno cristallizzare quell’esperienza – oltre che nelle nostre memorie – in un supporto fisico che la valorizzasse anche per gli utenti. 

Dal vivo siete sempre una bomba, ma suonare a Mosca non è cosa di tutti i giorni, come nacque il viaggio e che sensazione è stata suonare lì? Come è stata l’accoglienza del pubblico russo al vostro sound?
Grazie come sempre per le parole lusinghiere, ed anche per l’empatia che dimostri nel capire come esprimersi in un contesto così fuori dalla propria comfort zone sia un’esperienza periodizzante nella vita di ogni persona, oltreché di ogni artista. Passato lo shock iniziale, però, possiamo dire che l’accoglienza che ci è stata riservata – sia a Mosca che nelle restanti date di quel viaggio – ha superato ogni nostra aspettativa.  Inoltre, anche il fatto di andare “così fuori” dalle tipiche strutture nelle quali si fa musica live in Europa è stata un’occasione di arricchimento emotivo e professionale, sia da un punto di vista personale che collettivo. 

Sono passati 5 anni da allora, cosa è successo nel frattempo? Come siete arrivati alla decisione di creare disco e video?
In realtà il momento previsto per l’uscita avrebbe dovuto essere la primavera del 2020, dopo quel 2018 a Mosca ed un 2019 speso tra studio ed altri live importanti, uno fra tutti quello in apertura ai Dream Theater a Grugliasco…purtroppo la storia del Mondo ci ha regalato delle brutte sorprese! Prima, nel 2020-21 con la pandemia e subito dopo, con l’invasione Russa dell’Ucraina che ci ha fatti interrogare a lungo sull’opportunità di pubblicare un live in Russia. Alla fine, queste remore le abbiamo superate, nella speranza di lasciare (nel nostro piccolo) un monito di come la Musica possa essere un volàno per superare le barriere culturali e ideologiche che da troppo tempo tengono divisa un’umanità che starebbe molto meglio unita. Questo processo, comunque, non ha impegnato la totalità di questi 5 anni, nei quali abbiamo lavorato a tutto tondo sul reshaping del nostro sound e sulla produzione di nuovo materiale. 

Tecnicamente come avete proceduto con tutto il materiale disponibile? Come avete selezionato i 4 brani scelti?
La scelta è stata semplicissima: il DVD/CD copre la totalità della scaletta. Quando si fa da opener il tempo a disposizione e sempre limitato, e noi abbiamo voluto immortalarlo per intero. Ciononostante, la scelta di quei 4 brani è stata ponderata per poter fornire un quadro completo della creatura “Inner Vitriol”, e non cambieremmo neanche una nota di quello che è impresso su disco. Poi, lo sai, i nostri brani sono tipicamente lunghi; quindi, una setlist corta non vuol dire necessariamente un’esperienza d’ascolto corta…

La collaborazione con il mitico Marco Barusso come si è realizzata?
Marco non è stata una nuova conoscenza per gli Inner Vitriol… Forse non tutti sanno che il nostro Michele Panepinto ricopre il ruolo di Orco Cattivo ne “Gli Atroci” ed aveva avuto modo di conoscere Marco Barusso durante la lavorazione di “Metal Pussy” (il loro ultimo LP). Sulla base dei suoi feedback abbiamo cercato in Marco la persona giusta per esplorare il nostro sound presente e per definire quello futuro…sulla base del workflow e dell’intesa che si sono creati, possiamo dire di averci visto giusto. 

Spendiamo una parola per la recente uscita della rivisitazione di “Impressioni di settembre”, riuscitissima rielaborazione di un grande classico. Come è nata l’idea? Quale pensiero avete seguito per arrivare al risultato finale?
La scelta di confrontarci con un capolavoro come “Impressioni di settembre” nasce da un’urgenza che abbiamo maturato negli ultimi anni. Se da un lato sentiamo l’esigenza di tributare l’epoca d’oro del progressive Italiano, attraverso i suoi alfieri della PFM, dall’ altro ci siamo resi conto di come ci sia stato un profondo mutamento delle “condizioni di contorno” alla riflessione che animava il protagonista del testo. Infatti, chi negli anni ’70 si trovava immerso in un tipico luogo dell’Italia ancora post-rurale, oggi si trova ad esperire quel dubbio esistenziale – universale e senza tempo – nel tipico ambiente di riflessione dell’uomo moderno: la città con i suoi luoghi e i suoi non luoghi, definiti dalla nostra società frenetica, gentrificata e post-industriale. In sostanza, accanto all’esigenza di tributare un’opera cardine della nostra storia e della nostra formazione, abbiamo scoperto che avevamo bisogno di attualizzarla e personalizzarla, ed abbiamo cercato di farlo soprattutto da un punto di vista musicale, pur conservando un profondo rispetto dell’opera originale. Speriamo davvero vi piaccia quanto piace a noi. 

Progetti futuri? State già lavorando a un nuovo disco?
Certo che sì! Non vogliamo “spoilerare” ancora nulla ma sappiate che ci aspetta un 2024 ricco di nuove esperienze, sia in termini di live che di produzioni e releases…non vi resta che seguirci su tutti i nostri canali, che trovate riassunti a questo link: https://li.sten.to/innervitriol 

MAURIZIO DONINI

 

Band:
GABRIELE GOZZI – VOCALS
MICHELE DI LAURO – GUITARS
FRANCESCO LOMBARDO – BASS
MICHELE PANEPINTO – DRUMS

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