IL PROPOSITO – Il Proposito

Il Proposito nasce a Ferrara dai fratelli Stefano e Cristiano Negrini tra fine 2013 e inizio Da una decina di canzoni, viene fuori un lavoro in studio all’Igloo Audio Factory di Correggio, fatto insieme a Simone Peròn (L’ISTRICE) batterista nelle sessioni di registrazione, che confluisce nel primo disco “Come Se Non Fosse Mai Successo”: un lavoro fatto di suoni ruvidi, essenziali e sfrontati in un mix di punk alternato ad influenze indie low fi. Nell’estate 2014, con l’entrata in formazione di Enrico Sambri alla chitarra e Michele Gilioli alla batteria, la band si esibisce in diversi live in regione e lavora a “Kamikaze”, nuovo disco del 2015, tra pop punk e post grunge che riscuote fin da subito apprezzamenti dalla critica di settore. Segue un tour che vede la formazione esibirsi in Lombardia, Veneto, Toscana, Marche, Lazio e Sardegna e, nel 2017, un successivo album, “Iphutha”, meno orecchiabile dei precedenti, più scuro ma con tante influenze e sfumature. In seguito il chitarrista Enrico Sambri decide di allontanarsi dal gruppo per cause personali e la band, tra 2018 e il 2020, mette in pausa quasi totalmente l’attività live concentrando tutte le energie sulla scrittura e stesura di nuove canzoni. Poi la pandemia interrompe il percorso creativo da una parte, ma permette, dall’altra, di trovare nuovi spunti che confluiranno nel nuovo album. Registrato nel 2021 all’Animal House Studio di Ferrara con Federico Viola alla regia, vede anche la partecipazione, nel brano “Houdini”, dello scrittore italiano Enrico Brizzi, voce narrante del brano nonché autore del testo. Il Proposito pubblica il quarto disco omonimo il 18 novembre 2021 per Bad Karate Dischi.

L’omonimo album de Il Proposito è una proposta multiuso, trovi un brano post-punk ad aprire con Ignorati dal tempo, la distopia di Infarto, l’amarezza frizzante di Ansia, il cantautorato acustico di Regalo. La chitarra inacidita che caratterizza Farci male si dilata in una potente Houdini dove la voce narrante è quella dello scrittore Enrico Brizzi. Testi attuali e ben costruiti si snodano nelle canzoni, realismo più che pessimismo è quello che traspare, con soffi di spensierata leggerezza che affiorano periodicamente. Ben fatta la ritmica di Settembre che apre con un muro del suono che poi apre le porte a una canzone elettrica e spumeggiante. Un percorso che prosegue con la chiusura dell’album che porta Discesa, una serie di stop&go, accelerazioni e partenze al fulmicotone.

Nel complesso siamo di fronte a un prodotto che si muove su curve pericolose, passando da un genere all’altro senza apparente continuità, ma che riesce a mantenere una sua personalità e piacevolezza, anche a ripetuti ascolti successivi.

MAURIZIO DONINI