Il Caffè dei Treni Persi – Reincarnati Male
La band si fonda ufficialmente nella fine 2007 riunendo musicisti dalla differente esperienza e percorso musicale. Nel 2008 realizza il primo minicd autoprodotto contenente quattro canzoni dell’oramai vasto repertorio originale del gruppo e raccogliendo apprezzamenti dalla critica e dal pubblico. Il caffè dei treni persi continua infatti imperterrito a viaggiare, toccando vari palchi e varie manifestazioni e passando su radio locali e nazionali; a gennaio 2010 viene inserito nel Best of della trasmissione Demo Rai. Nel dicembre 2009 inizia la collaborazione con il cantautore bolognese Germano Bonaveri che segue come produttore artistico la band nella realizzazione del nuovo EP “Nel frigo cantano le cocorite”. Nel 2010 sono finalisti al Bologna Music Festival. Il 2011 invece li vede in finale al concorso “il rock è tratto”. Nello stesso anno partecipano al Sonica Festival prima di Daniele Silvestri. Nel 2012 iniziano la produzione del nuovo album, “un collasso del tutto indisturbato”, che uscirà nei primi mesi del 2013, e che vede la partecipazione di Cisco, ex voce dei Modena City Ramblers. A maggio dello stesso anno, dopo essere entrati nuovamente nel best of Demo Rai sono chiamati a suonare al festival europeo Allegromosso aprendo il cantautore italiano Ron assieme a Nobraino, Erika Biavati, Andrea Amati.
Dirò forse una cosa poco credibile a chi legge, ma ottenere informazioni chiare e non divergenti tra loro su Il Caffè dei Treni Persi non è stato assolutamente facile. Il gruppo nato alla fine del 2007 ha già alle spalle una decina di anni di esperienza artistica che va dall’incisione di dischi ad una sterminata esperienza live, dal Bologna Music Festival all’approccio all’ Utcazene Festival di Veszpremi in Ungheria. L’album “Un Collasso Indisturbato”(2013) ha senza dubbio provocato una maggiore attenzione da parte del pubblico verso i sei ragazzi bolognesi, autori di un modo di fare musica in cui guardando al passato, propongono secondo un proprio gusto uno stile che potremmo anche osare a definire come combat folk in cui elementi gitani e ritmati canti popolari riescono a trovare una simultanea valvola di sfogo.
L’ultimo “Reincarnati Male” fa inquadrare ancora di più Il Caffè dei Treni Persi come fautori di un genere musicale scanzonato ma nei cui testi oltre a racconti affiora anche una ricercata ed attenta disamina della società odierna e racconti di un possibile futuro che è già attualità. Canzoni che sono in grado di catturare per via di insoliti registri narrativi che sono figli di una musica d’autore, in cui flauto e violino vivacizzano un clima già di per sé sostanzialmente rustico. La frizzante voce di Francesco Loro (con tanto di chitarra) detta il tempo ed un impasto sonoro che porta dritto ad un immaginario fatto di stradine e periferie in cerca di riscossa, ricorrendo ad una poesia diretta ma surreale, capace di deliziare l’udito come una sbiadita foto Polaroid lo sarebbe oggi per gli occhi. Arrangiamenti semplici ed efficaci che mettono in luce dei musicisti preparati, in grado di far convivere anche brandelli di blues acustico con scampoli di swing-pop jazzato abilmente assimilati a sonorità dal sapore tradizionale a cui, i rappresentanti di un certo revivalismo folcloristico italico hanno da sempre prestato molta attenzione. Dieci brani concepiti ed elaborati per far sì che l’ascolto sia un momento di distrazione ma anche di euforia, la stessa che fuoriuscirebbe in un improvvisato spettacolo di piazza che per Il Caffè dei Treni Persi resta a ragione l’ideale spazio di espressione.
CLAUDIO CARPENTIERI
Tracklist:
1.La fabbrica di pneumatici
2.Luoghi extracomuni
3.Mani in pasta
4.Shoeshine
5.Gambe tra la coda
6.Topinambur
7.Turista
8.Scrittori e conigli
9.Morti di fama
10.L’amore del ciclope
Credits:
Label: Autoproduzione
Pubblicazione: 17 dicembre 2016
Band:
Francesco Loro – voce, chitarre
Antonio Renna – flauto, ottavino
Gabriele Palumbo – violino
Giacomo Rubin – chitarre
Vincenzo Germano – bassi, tastiere, elettronica
Jonathan Sanfilippo – batteria, percussioni
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Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…