ICE AGE – Waves Of Loss And Power
Tornano gli Ice Age, band newyorkese di progressive metal che pubblicarono due album, “The Great Divide” nel 1999 e “Liberation” nel 2001. Poi un lungo silenzio durato ben ventidue anni e ora il ritorno con “Waves Of Loss And Power”, un album che conferma le qualità della band sia in sede compositiva che di tecnica strumentale. “The Needle’s Eye” è un brano molto articolato e tecnico, che insegue Dream Theater ed i Fates Warning, ma troppo freddo e calcolato e le cose migliorano invece con “Riverflow”, più di dieci minuti di progressive metal con ottime intuizioni musicali, si lascia sempre spazio alla tecnica individuale dei singoli componenti della band, ma ci sono più idee che oltre al prog metal fanno incursioni anche nel progressive rock più melodico. Arriva poi una suite che oltrepassa i quattordici minuti, “Perpetual Child, Part II: Forever” e anche qui ci sono tante idee, sicuramente non proprio originali, ma ricche di voglia di far capire che gli Ice Age sono tornati e con ottime intenzioni, tra cui quella di far parte dell’oramai troppo affollato mondo del progressive metal. Un sound più devoto ai Rush è “Together Now”, altra ottima song ben arrangiata e “To Say Goodbye, Part IV: Remembrance” e “To Say Goodby, Part V: Water Child”, il primo strumentale per solo pianoforte e il secondo una suite di quasi quindici minuti, molto Dream Theater e Rush-oriented, insieme chiudono un gradito ritorno, forse anche inaspettato.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- The Needle’s Eye
- Riverflow
- Perpetual Child, Part II: Forever
- Together Now
- All My Years
- Float Away
- To Say Goodbye, Part IV: Remembrance
- To Say Goodbye, Part V: Water Child
Label: Sensory Records
Genere: Progressive Metal
Anno: 2023
VOTO
Band:
Josh Pincus: Voce e tastiere
Jimmy Pappas: Chitarra
Doug Odell: Basso
Hal Aponte: Batteria e percussioni
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!