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IAMNOONE – A PRIMITIVE TRINITAS

IAMNOONE – A PRIMITIVE TRINITAS

iamnoone cover 1

Il nuovo progetto di Filippo Galleani, alias Philippe Marlat, musicista e pittore parmense, voce e chitarra dei Marlat, band dalle influenze dark wave, aveva sorpreso non solo il sottoscritto per la grandissima qualità dell’ EP di esordio “Dvplex”.
Iamnoone, che nel frattempo ha firmato per l’etichetta tedesca Cold Transmission Music, per il primo LP “A primitive trinitas“, diventa un duo, arricchendosi della presenza di Stephan Seth, musicista parmense dal solido background in ambito dark wave che, sin dalla prima nota dell’opener “Aggressive”, fa capire che il basso sarà uno dei maggiori protagonisti di questo album. I due sembrano suonare insieme da sempre, e lo sanno, perchè, nella presentazione dell’album, citano ciò che segue: “A volte, persone affini scelgono sentieri che, prima o poi, si incrociano. Iamnoone e’ nato ad uno di quegli incroci.” La voce di Philippe è molto più in evidenza rispetto a quanto ascoltato in Dvplex, e lo sarà per tutte le dieci tracce che vanno a dar vita a circa 40 minuti di musica sinestetica, da ascoltare, da ballare, da guardare, perchè anche questa volta la grande passione dell’artista per la pittura si fa spazio tra ogni singola parola e nota, e il brano “Synesthesia” diventa il principale esponente di questa sorta di trasformazione dei suoni che divengono colori e immagini, con l’aggiunta di note di piano che si fondono con quelle basse provenienti dal suo bass VI (la chitarra baritono che non è altro che una chitarra che permette di suonare note più basse rispetto ad una normale 6 corde) e dal 4 corde di Stephan. Colori cupi, grigi, autunnali, immagini di pioggia che scende, ma anche colori sbiaditi, che rimandano a memorie lontane, non c’è un solo momento debole in questo splendido lavoro, con i brani che sono uno la successione dell’altro e che farebbero ballare anche la persona più restia nel farlo, sfido chiunque a rimanere fermo ascoltando “Mantis”. “Whitin The Light” mi colpisce particolarmente, in quanto la mia percezione mi porta a sentire una sorta di post Sentenced, una versione priva di distorsioni della storica band gothic metal finlandese, e il fatto di essere riusciti ad arrivare a tanto fa aumentare il valore di questo prodotto già perfetto. La conclusione è affidata alla splendida “Pure Ice”, che rallenta i ritmi ma non le emozioni dell’ascoltatore. Iamnoone è destinato a diventare un pilastro di quel mondo oscuro comprendente costole della cultura dark e gothic come lo sono i sottogeneri cold wave, dark wave, occult wave e post punk. Un’ultima menzione la riservo per la copertina dell’album, volutamente priva di scritte e con i volti dei due protagonisti che non si vedono. Usando parole loro, forse in ognuno esiste un nessuno e, soltanto imparando ad essere nessuno (no one) potremo, alla fine, raggiungere la pace.

MARCO PRITONI

Tracklist:

  1. Aggressive
  2. A Fading Memory
  3. Solve et Coagula
  4. My Last Answer
  5. Hopeless
  6. Synesthesia
  7. Stillborn
  8. Mantis
  9. Within The Light
  10. Pure Ice

Credits:
Etichetta: Cold Transmission Music
Foto: Ellylldan (aka Regina Zverkova)

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VOTO
iamnoone 3