GRIZFOLK – Grizfolk
Tra dicotomie e contrasti, Grizfolk, l’alternative rock band metà americana e metà svedese, è pronta a pubblicare l’omonimo nuovo album in arrivo il 30 luglio. Con base a Los Angeles e Nashville, i precedenti album sono stati creati con un unico approccio, andando oltre le differenze geografiche, tra folk e synth elettronici. ‘Grizfolk’, il terzo album in arrivo a fine luglio, è il ponte perfetto tra i punti che hanno sempre mantenuto unita la band, anche durante la pandemia. Il risultato è una collezione di brani costruiti attraverso approcci multipli e diversamente creativi, ma coerenti, brillanti e divertenti. Agli inizi del 2020 il quartetto affitta una casa nel parco nazionale di Joshua Tree, vicino a Palm Springs, California, con l’obiettivo di riconnettersi alle loro origini come band. Trascorrendo del tempo insieme, suonando, componendo, cucinando, godendo della natura, Grizfolk ritrovano il loro spirito originario. Tornati a Santa Monica – dove si sono formati nel 2012 – qualche giorno prima del lockdown di marzo 2020, Grizfolk incontrano il produttore Rich Costey (Muse, Death Cab For Cutie), che contribuisce a far ritrovare alla band una nuova luce ed una nuova energia. Il risultato è stato una manciata di singoli pubblicati nella seconda metà dell’anno, tra cui ‘Money’, ‘Queen of the Desert’, ‘California High’ e ‘The Ripple’. Tutto stava procedendo per il meglio, poi, interrotti dalla pandemia per diversi mesi, con Roth bloccato nel Tennessee, Grizfolk hanno continuato a lavorare sul disco scambiandosi il materiale via internet e trovando una nuova energia creativa, complice anche il distanziamento che ha permesso ai quattro di esprimersi liberamente attraverso i file che reciprocamente si inviavano. Curiosi ed innovativi, i quattro si sono rivisti, durante i mesi di isolamento forzato, ai tempi dei loro esordi, quando la creatività esplodeva da ogni brano. E così il nuovo album suona come un mix di entrambi i mondi creati dai dischi precedenti, quando la band inseguiva un sound che non era però ancora pronta a realizzare, ed il nuovo assetto dei quattro che, complice il forte cameratismo che li contraddistingue, ha permesso loro di andare avanti nonostante il periodo di estrema tensione planetaria.
Funambolica e deliziosa la melodiosa Fumes che apre l’album, l’atmosfera perfettamente creata, suoni corposi e canto in eccellenza. Alla malinconica Be my Yoko, segue uno dei pezzi più belli del disco, la rugginosa California high, con la sua spiccata personalità e suoni acidi a insaporire il tutto. Da rimarcare come le sonorità cambino spesso, dopo una poppeggiante Now that I know, Gone strizza l’occhio al folk più classico. Un versante, quest’ultimo, che si accentua vieppiù in una ruggente The ripple, che ti catapulta direttamente sotto le stelle della prateria. Bellissime sonorità quelle sciorinate dalla band, un folk-rock che non stanca mai, che spande personalità e calore, una sulfurea Howlin, ballad agrodolce che si rivela assolutamente deliziosa.
Disco di eccellente fattura, sonorità ammalianti, canto magnetico, la band confeziona un prodotto di grande classe e presa che si ascolta a ripetizione senza mai un minimo accenno di stanchezza, godendosi l’efficacia della melodia unita a una ritmica sempre efficiente.
MAURIZIO DONINI
Tracklist:
Fumes
Be My Yoko
California High
Now That I Know
Gone
The Ripple
Money
Queen of the Desert
Howlin
Stargazer
Credits:
Pubblicazione: 30 luglio 2021
Label: Nettwerk Records / Bertus
VOTO
Band:
Adam Roth (lead vocals, guitar)
Sebastian Fritze (keys, vocals)
Fredrik Eriksson (guitar)
Bill Delia (drums)
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.