GRAVE T – Silent Water
Sono di Torino e Grave T significa Grave Torino, una band che esplora l’hard rock, l’heavy metal e tutti i suoi colori e “Silent Water” racchiude tutto questo e anche il fatto di essere un concept album, un viaggio musicale nel mondo del rock. I vari brani esplorano effettivamente tutto ciò che vuol dire rock, soffermandosi di più su sonorità heavy metal. Un bel riff di chitarra corposo e potente apre “Bloody Fountain”, metal moderno che non rinnega accenni melodici, specialmente nel ritornello e a volte mi viene in mente Danzig e “Grave T Wonder” è un brano speed e ai limiti del thrash metal e la voce di Marco Magnani è aggressiva quanto basta e ancora “Two Good Sisters”, dove stavolta c’è una vena punk e hardcore ma sempre con molte parti melodiche, Da segnalare ancora “Sick”, altro brano molto trascinante e “Silent Water”, dove tornano tentazioni alternative e ancora “Blue Whale”, brano più impegnativo e con un sound più ricercato e un bel guitar solo di Nick Diamon, mentre in “Human Impact” ci sono i Motorhead nel sound e anche le parti vocali in alcuni momenti ci ricordano Lemmy. In chiusura “Maiden”, che parte come una ballad psichedelica e il sound diventa più duro in seguito e “Eva Horizon”, dove torna l’impetuosità del sound dei Grave T. Un album trascinante e d’impatto.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Bloody Fountain
- Grave T Wonder
- Two Good Sisters
- Sick
- Silent Water
- Blue Whale
- Human Impact
- Viper
- Maiden
- Era Horizon
Label: Seahorse Recordings
Genere: Hard Roc/Heavy Metall
Anno: 2020
VOTO
Band:
Marco Magnani: Voce
Nick Diamon: Chitarra e voce
Davide “Pappa” Paparella: Batteria
Adriano Serafini: Basso
https://www.facebook.com/gravetorino/
https://www.youtube.com/channel/UCx9DZZpXlwtNcybFVZVwGCA
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!