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GOD DAMN- God damn

GOD DAMN- God damn

god damn cover

La band inglese dei God Damn, all’inizio trio, poi diventato duo, e tornata di nuovo un trio, è riuscita a crearsi una leale fanbase con il disco di debutto dark rock ‘Vultures’, supportando in tour i Foo Fighters e facendo la propria apparizione a “Reading & Leeds Festival”, appena pubblicato l’album.  Nel 2016 ha pubblicato ‘‘Everything Ever’, il secondo album acclamato dalla critica e prodotto da Ross Orton (The Fall, Drenge, Tricky, MIA), ricevendo gli elogi di Daniel P. Carter (R1), NME, Kerrang!, Clash e DIY. Dopo la pubblicazione del disco, la band ha fatto anche un tour in UK and in Europa raccogliendo consensi da parte di Thrice, Jamie Lenman, Frank Carter and the Rattlesnake, Red Fang and The Cribs. Il processo di registrazione ha visto I God Damn sperimentare con una svariata configurazione di microfoni, un amplificatore in un forno vittoriano, un pedale costruito da una lampadina, l’effetto phaser umano (ottenuto grazie a una persona che muoveva il microfono per la stanza durante la registrazione), un tubo da giardino collegato a un microfono per registrare la batteria, e molte altre cose che potrebbero essere ritenute stravaganti.

Un disco rabbioso e di trincea questo nuovo omonimo dei punkers inglesi, dalla furia iniziale di Dreamers si tracima in una tempesta di rullanti catapultati dentro High frequency words. Fra l’inferno scatenato dagli strumenti della band risalta la marcia trionfale di Whip goes the crack, un andamento marziale di suoni distorti che testimonia la forza della band. Oltre la tempesta di chitarre elettriche di Tiny wings e Mirror balls, non manca una chiusura mefistofelica con un brano di allucinante e discorde bellezza quale la psichedelica ossessiva Satellite prongs che va a chiudere il bel ritorno dei God Damn.

MAURIZIO DONINI

Tracklist:

Dreamers
High frequency words
Hi Ho zero
Whip goes the crack
We are one
Palm of sand
Tiny wings
Mirror balls
Bleeding a rope
Hinge-unhinged
Satellite prongs
Credits:
Pubblicazione: 14 febbraio 2020
Label: One Little Indian Records

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/10
VOTO
god damn