GHIGO RENZULLI – 40 anni da Litfiba (Arcana Edizioni)
Senza nulla togliere alle biografie dei Litfiba che hanno cominciato a circolare da diverse decadi, quest’ultima pubblicazione è un libro del chitarrista Federico “Ghigo“ Renzulli, il fondatore della band. Una narrazione che parte dalla storia della famiglia del musicista e più esattamente dalla sua nascita, per giungere sino ai tempi più recenti. Si va ben oltre quanto si possa immaginare se ci si affidasse alle quattro parole che compongono il titolo, potendo il lettore tuffarsi appieno in quasi 70 anni di “storia” in cui ovviamente l’argomento centrale è la musica, ma arricchita di quel contorno di eventi dei quali magari l’autore ha solo accennato durante le interviste o per chi ha avuto la fortuna di incontrarlo di persona.
È un gran piacere perciò prestare gli occhi ad una lettura scorrevole e abbastanza dettagliata potendo imbattersi nel perché Renzulli è nato a Manocalzati o perché luoghi come il lago di Como o Lugano siano per lui stati fondamentali per la crescita quanto Firenze, Roma e l’Irpinia. Un’adolescenza contraddistinta da impegno e un conseguente buon rendimento scolastico, che porterà il protagonista di questa ricca biografia ad affrontare una vita di sacrifici fatta dall’approccio al mondo del lavoro, già in età adolescenziale ed all’inevitabile incontro nel 1967 dopo aver visto gli Iron Butterfly in tv, con la sua arte preferita: la musica!
Capitolo dopo capitolo da semplice lettura e viste anche le numerose personali avventure di vita raccontate, sembra di essere al cospetto di un amico che ha deciso di sviscerare numerosi particolari della propria vita personale ed artistica, dalle ricorrenti vacanze al campo nudisti di Capraia all’amore per B.B. King, senza tralasciare proprio nulla riguardo ai Café Caracas (il suo primo vero gruppo, fondato con Raf) ed a quel fiore all’occhiello che nella loro carriera rappresentò l’esibizione del giugno del 1980 a Bologna prima dei The Clash.
Seguendo l’imprescindibile sequenza cronologica di quanto contenuto in questo mattoncino di ben 333 pagine, un appassionato che ha magari conosciuto il gruppo fiorentino sull’onda del successo, si avventurerà con piacere tra quelle righe che spiegano esattamente cosa rappresentò la cantina di via dé Bardi prima dell’arrivo di Piero Pelù e quanto diverrà importante a livello morale la vittoria al festival rock di Bologna del giugno del 1982. Allo stesso modo il lettore con qualche capello bianco in più (o a seconda dei casi, magari qualche capello in meno) troverà gratificante risvegliare nella memoria rileggendo con tanto di dettagli, dei primi concerti all’estero e delle ancestrali apparizioni televisive (dalla RAI al primo canale tv che abbiamo avuto in Italia che trasmetteva musica h24 che era Videomusic).
Una lettura con cui l’autore passa attraverso quattro decenni di storia, saltando dalla realizzazione di un disco alla programmazione di un tour o alle intemperanze caratteriali dei membri del gruppo rock italiano per eccellenza, ma anche alle vicissitudini musicali più recenti che vedono il navigato chitarrista di San Michele di Serino (e leggendo capirete perché …) sfoderare la voglia di sperimentazione con il progetto No.Vox dove ad oggi la sua incontenibile libertà creativa, raggiunge una maturità artistica che altrimenti sarebbe rimasta sconosciuta ai più.
Un libro come questo non può che destare interesse perché in maniera semplice oltre che focalizzare gli aspetti musicali, perpetua il contorno sociale che ha sempre inciso su qualsiasi espressione culturale, aiutando a comprendere anche l’evoluzione di una delle realtà sonore più avvincenti del rock tricolore alla cui testa vi è stato (ed è, perché no) colui che con le parole che precedono il titolo viene definito come segue: il chitarrista simbolo del rock italiano.
Claudio Carpentieri
Libro: Ghigo Renzulli – 40 anni da Litfiba –
Pag.: 333
Editore: Arcana
http://www.arcanaedizioni.com/prodotto/ghigo-renzulli-con-adriano-gasperetti-40-anni-da-litfiba
https://www.ibs.it/40-anni-da-litfiba-libro-ghigo-renzulli-adriano-gasperetti/e/9788862319850
Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…