Gates of Prophecy
Dopo tre anni di lavoro instancabile, i Gates of Prophecy approdano finalmente alla pubblicazione del loro Ep d’esordio self-titled. Fin dal primo ascolto è facile intuire come la messa a punto di una simile opera abbia richiesto dei tempi considerevoli, visto che l’idea iniziale che ha fatto da propulsore al loro sound è una sorta di perfezione musicale, ovvero una struttura prog dominata da solenni atmosfere epiche. Ma non finisce qui, perché a livello tematico, la band affronta temi di grande respiro come la teoria astrofisica del Multiverso e l’affascinante ipotesi (trattata di frequente da cinema e letteratura in tempi recenti) della possibilità di universi coesistenti. Numerosi cambi di tempo, passaggi ora rock ora sinfonici, stacchi puramente melodici, sono in grado di cambiare repentinamente il volto dei brani, ponendo in evidenza una duttilità creativa ed una capacità di armonizzazione notevoli.
Già dalle prime note dell’opener ‘For the Emperor’ si intuisce la sfarzosa ambizione che permea tutto il progetto, per un brano che si sviluppa senza cedimenti e lascia il campo nella seconda parte ad un magistrale crescendo strumentale. Cambio di registro netto con ‘Timeless Duel’, scelto giustamente come promo-single e caratterizzato da atmosfere più tetre e compassate. Con ‘Heroes of the Multiverse’ si viaggia su ritmi decisamente sostenuti e la voce pulita si alterna efficacemente ad aggressive parti growl. È impossibile non notare come i Gates of Prophecy siano in grado di esprimere grande personalità ed eclettismo, ed ecco che una delicata apertura di flauto introduce la conclusiva ‘The Outcast in the Moor of Regret’ che per certi versi esula dal metal puro ed attinge molto all’impianto folk, in cui le personificazioni degli elementi naturali vengono evocate, quasi come in una preghiera.
Originari di Fregona in provincia di Treviso, i membri della band hanno fin da subito forgiato un sound molto compatto grazie all’inserimento della doppia chitarra, mentre spicca l’elemento orchestrale ed atmosferico in tutto l’ascolto grazie all’onnipresente tastiera di Calesso, capace di avvolgere ogni genere di sentimento con cura certosina e meticolosa. Il debutto dei Gates of Prophecy si rivela davvero consistente, con un tipo di ispirazione che si snoda a metà tra Blind Guardian e Dream Theater. Variegato ed evocativo, aggressivo ed al contempo riflessivo, capace di strappare una emozione ad ogni ascolto per le composizioni di cui è pregno. Un lavoro su misura per chiunque apprezzi il metal in ogni sua sfaccettatura.
Ivan Faccin
Tracklist:
- For the Emperor
- Timeless Duel
- The Outcast in the Moor of Regret
- Heroes of the Multiverse
VOTO
Genere: Progressive/Epic Metal
Band:
Michael Chies: Bass
Luca Rover: Drums
Luca Bortolin: Guitars (lead)
Ettore Garbellotto: Guitars (rhythm)
Gianluca Calesso: Keyboards
Valerio “Erlad” Rigo: vocals
Link alle piattaforme:
https://www.youtube.com/@gatesofprophecy9451
https://open.spotify.com/artist/0jc5O0tgOtOsZlP5oJz2z8…
https://gatesofprophecy.bandcamp.com
https://music.apple.com/…/gates-of-prophecy/1635191675
vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.